Si potrebbe intravvedere un po’ di luce in fondo al tunnel e del terreno solido nella palude: Stefano Rodotà for president. Chi meglio di lui? Competente, integerrimo, autorevole, impegnato sui diritti civili. In più piace anche a Grillo e al movimento cinque stelle. Ecco la soluzione. La sua elezione, sembra di capire dai “rumors”, aprirebbe la porta ad un possibile governo Bersani “del cambiamento”. La pedina giusta? Lo capiranno i dirigenti?
Amato no, per favore. Proprio per essere l’uomo che non dispiace a molti, rischia di essere colui che non piace a nessuno. Fu lui, socialista e craxiano, che una notte prelevò forzosamente i soldi dai conti correnti degli italiani, che fece una delle manovre finanziarie più dure di tutta la storia della repubblica, che ha occupato più poltrone di qualsiasi altro politico. Che accumula un numero esorbitante di pensioni e privilegi. Non si parlava di rinnovamento?