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Gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico generano energia elettrica che si sostituisce a quella che compriamo dal gestore della rete e hanno il pregio di contenere il nostro impatto ambientale in quanto non immettono sostanze inquinanti mentre sono in uso, ma producendo energia dal sole senza la combustione di petrolio o gas, evitano anhce l'immissione di anidride carbonica (CO2) nell'aria.
Se prendiamo come riferimento l’impianto minimo da installare sul nostro tetto, ovvero l’impianto da 1 kW che alle nostre latitudini produce 1100 kWh/anno di energia, siamo in grado di evitare l’emissione nell’atmosfera di circa 600 kg di CO2. Ciò significa che per ogni kWh che produciamo da soli, evitiamo l’immissione nell’aria di oltre mezzo chilo di CO2.
Per renderci conto di quanto siano quasi 600 kg di anidride carbonica risparmiata basiamoci su quanto un’automobile di media cilindrata immette nell’atmosfera in un anno. Parametrando il consumo, ad esempio, di una 1.3 che percorre ventimila chilometri all’ anno, l’auto immette nell’atmosfera circa 2800 kg di CO2. Ciò significa che installando l’impianto minimo sui nostri tetti possiamo risparmiare in bolletta e compensare al 20% le emissioni della nostra auto.
Il calcolo però lo potremmo tarare sull’impianto stesso. A livello medio il consumo in termini di kWh, cioè dell’energia consumata per dar vita al nostro impianto, è di 5000 kWh. 5000 kWh corrispondono a 2650 kg di CO2. Se ogni anno compensiamo circa 600 kg, il nostro impianto diventa completamente a impatto zero nell’arco di circa 4 anni.
Ciò significa che nella vita utile di un impianto fotovoltaico, come minimo pari a 25 anni, produciamo da soli da 4 a 10 volte più energia solare dell’energia che è stata necessaria per fabbricarlo.
In sostanza nei primi 4 anni portiamo a impatto zero il nostro impianto e per minimo altri 21 contribuiamo a compensare la nostra auto.
