La Svezia ha prodotto un decalogo dell’alimentazione sostenibile che sarà presentato, sottoforma di racomandazione agli stati membri, quando il 27 giugno il Paese scandinavo diverrà presidente di turno della UE.
Nel documento dal titolo "Scelte alimentari intelligenti dal punto di vista ambientale” sono racchiusi alcuni consigli per scegliere il cibo che costa meno in termini di emissioni di gas serra nell’atmosfera. In particolare il documento consiglia di sostituire una o due bistecche alla settimana con dei piatti vegetariani, bere meno bevande imbottigliate in plastica, o in altri contenitori, e di bere più latte.
Il documento si basa su una conoscenza ormai condivisa: gli alimenti, nel loro ciclo di vita dalla produzione al consumo, e soprattutto nella loro catena di trasporto dal produttore al consumatore, fanno la loro parte nell’inquinamento atmosferico.
Siccome ogni attività umana, compresa respirare, produce CO2, il miglior intervento possibile è divenire efficienti intervenendo sull’esistente. Ecco perché mangiare meno carne e avere orientamenti prudenti in campo alimentare è la scelta ambientale più intelligente da fare. E quella che tuttora costa meno.
Il cibo meno sostenibile è dunque la carne bovina. L’aumento della richiesta di carne, dovuto sia allo stile di consumo dei paesi occidentali sia a una migliore alimentazione di grandi Paesi come India e Cina, corrisponde a un grande aumento dell’inquinamento. Un chilo di manzo corrisponde a 15/25 kg di CO2 immessa nell’atmosfera. Semplificando al massimo: una mucca che pascola produce biogas, cioè metano, così come producono gas i miscelatori del suo cibo e le strutture dell’allevamento. A questi si aggiungono le emissioni per la macellazione, il per il trasporto della carne alla macelleria e da lì ai ristoranti, ai supermercati, ai negozi.
Semplice, ma vero. In uno studio pubblicato nel 2008 da due ricercatori americani, sono stati calcolati i “chilometri-cibo” ovvero quanta strada dovremmo percorrere su un’auto per produrre lo stesso inquinamento del consumo di un cibo o dell’altro. Si scopre così che sostituendo, per un giorno solo, il pollo al manzo si risparmierebbero 1250 km-cibo , passando a una dieta vegetaria ben 1600 km-cibo per famiglia media. Sempre calcolando un giorno solo di conversione alimentare.
A quanto corrisponde in termini di CO2 risparmiata? Parametrando il calcolo a una 1.3 che percorre 20mila chilometri in un anno, stiamo parlando di circa 200 kg di CO2 risparmiata!
Il discorso della carne di manzo interessa tutti gli alimenti. A cominciare dall’acqua imbottigliata che percorre centinaia di chilometri per raggiungere le nostre tavole. Piuttosto che gli ortaggi. Ecco perché in molti parlano e spingono l’agricoltura a chilometri zero. Mangi meglio, inquini meno.
Che tutti questi dati non siano nuovissimi è vero. Ma che un governo europeo indirizzi questo tipo di raccomandazioni ai paesi membri sì. E ciascuno avrà 3 mesi per far sapere come la pensa.