Alcuni scienziati canadesi hanno scoperto che la superficie dell’acqua non è…acqua!
Tutti gli specchi d’acqua sono infatti avvolti e ricoperti da uno strato gelatinoso, spesso meno di un capello umano, che ha una propria vita ed è abitato da microesseri che svolgono una funzione importantissima nella relazione tra mondo acquatico e atmosfera terrestre.
Secondo gli studiosi questo strato che forma una pellicola di 60 micrometri, cioè 60 milionesimi di metro, è un ecosistema a sé stante rispetto a tutti quelli presenti nei mari e negli oceani e, come fosse una pelle, assorbe e traspira dall’atmosfera alle acque e viceversa, restituendo all’atmosfera ossigeno e incamerando alcuni gas, tra cui quelli responsabili dell’effetto serra.
Questo ecosistema risulta composto da molecole trasportate da bolle d’aria che si mescolano con i carboidrati prodotti dagli organismi unicellulari, il fitoplancton, che unendo i propri filamenti l’un l’altro andrebbe a creare questa pellicola.
Il fitoplancton risulta essere il maggior produttore di ossigeno negli oceani, il quale, per effetto dell’irradiazione solare, evapora in atmosfera.
I mari sono dunque un potentissimo strumento di pulizia e di ricircolo dei gas e questa pellicola ne costituisce la pelle che mette in comunicazione acqua e atmosfera, traducendo ossigeno e gas dannosi per l’ambiente.
Il fitoplancton, inoltre, è alla base di tutte le catene alimentari del mare.
La pellicola, infine, risulta abitata anche da altri microrganismi, alcuni presenti anche in altri ecosistemi, alcuni di nuova scoperta ed è indistruttibile. Sono infatti state trovate le medesime condizioni di questo ecosistema gelatinoso anche in presenza di tempeste e modo ondoso violento e vento a 18 nodi.