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Deforestare impoverisce ambiente e popolazioni

inserito il 16/9/2009 alle 09:00

foresta amazzonica

Uno studio congiunto della Università di Cambridge e dell'Imperial College di Londra, pubblicato sulla rivista Science, ha rivelato che abbattere le foreste è come svaligiare una banca: le risorse rapidamente accumulate portano un benessere di breve durata e assai volatile.

Se infatti il saccheggio della foresta amazzonica porta una fase benessere per le comunità della regione, si tratta di un vantaggio di breve periodo. La distruzione delle foreste non avvia lo sviluppo, e in breve tempo il benessere svanisce e lo standard di vita torna alle condizioni precedenti - mentre l'ambiente resta compromesso per sempre.

Lo studio è focalizzato sulla deforestazione nell'Amazzonia brasiliana. Dal 2000 sono stati abbattuti in questa regione 155.000 chilometri quadrati di foresta pluviale, con un tasso di deforestazione di 1,8 milioni di ettari annui (un'area vasta quasi quanto la Toscana). Lo studio ha analizzato l'aspettativa di vita e il reddito pro capite in 286 comuni amazzonici, a diversi stadi di deforestazione.
L'Amazzonia è una delle regioni meno sviluppate del Brasile e l'improvvisa disponibilità di risorse (legname, minerali e terra da pascolo) porta una breve fase di apparente sviluppo, con redditi più alti, strade e servizi, tra cui l'accesso all'istruzione e alla sanità. Quando però la deforestazione è terminata, le imprese coinvolte abbandonano l'area e si dirigono verso foreste ancora intatte, mentre nei comuni coinvolti il livello di vita torna al di sotto della media nazionale. La qualità della vita, prima e dopo la deforestazione, è sostanzialmente la stessa, è la foresta ad essere cambiata. In peggio.

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