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Lo scioglimento dei ghiacciai è un problema ambientale che ha ripercussioni sulla sfera economica e sociale ed in questo periodo presenta un risvolto politico per il nostro territorio.

Lo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi che ci separano dalla Svizzera sta comportando la necessità di modificare il tracciato dei confini tra i due Paesi. Ad oggi non è mai stato necessario ridefinire i tracciati perchè la diminuzione dei ghiacciai d'estate e la riespansione invernale riproponevano, anno dopo anno, più o meno il disegno dello stesso confine.

Ciò che invece si è attualizzato nel corso degli ultimi anni a causa del fenomeno del riscaldamento globale, è il restringimento dei ghiacciai, cosa che ha determinato la necessità di modificare i confini tra i due Paesi. Questo nonostante le abbondanti nevicate e le temperature rigide che hanno caratterizzato lo scorso inverno.
Il problema non è di poco conto e sono stati incaricati l'Istituto Geografico Militare di Firenze e lo Swisstopo, l'agenzia cartografica federale svizzera per sistemare la questione e disegnare i nuovi confini.
 

Attualmente il confine è lo stesso di quando fu stabilito oltre un secolo fa, nel 1861, al momento della nascita dello Stato Italiano. Da allora soltanto negli anni ‘70 ci fu una piccola modifica necessaria per i lavori  sull’autostrada Como-Lugano.
Questa sarà quindi la prima revisione sostanziosa dei confini, almeno per quanto riguarda le cause naturali. I punti da rivisitare sono specialmente sul Monte Cervino, sul Monte Rosa e sul Pizzo Bernina, le tre vette maggiori che fanno da spartiacque, e i cui confini adesso andranno rivisitati, anche se non si sa ancora in quale direzione.