Cibo: forse è troppo… oppure no? I numeri del 2015

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Fonte foto Ansa

Inutile a dirlo, il 2015 si è confermato l’anno degli chef pluristellati, di quelli monostellati o zerostellati, quelli master e junior, quelli professional o quelli alle prime armi; è stato l’anno dei pasticceri , del cibo raccontato, di quello cucinato e , nel mio caso, di quello mangiato, del vino, dei lieviti, della pizza e della birra e naturalmente…. dei blog di cucina, nel cui novero naturalmente rientra enogastrocosmico.com.

quartettoForse tutto questo è troppo se si pensa che Gordon Ramsay*, che di mestiere fa il cuoco, ha incassato nel 2015 la bellezza di 60 milioni di dollari o che per cenare nel miglior ristorante italiano (che secondo la guida Michelin è l’Osteria Francescana di Massimo Bottura)  ci vogliono 195 euro (ed ulteriori 110 euro nel caso si volesse abbinare una selezione di vini).

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Lo ziberro artefice del caffè più costoso del Pianeta

Forse tutto questo è davvero troppo se si pensa che nel 2015 la domanda dei cibi più costosi al mondo,ovvero il tartufo di Alba (200 euro/etto), il Melone Yubari King (16.000 euro a coppia), lo Zafferano rosso iraniano (40 euro/grammo), il Caviale Almas di Beluga (18.000 euro/chilo) , la Bistecca di manzo Wagyu (fino a 943 euro/chilo) la coscia di Jamòn Iberico de Bellota,(1280 euro) e il caffè Kopi Luwak digerito dallo zibetto indonesiano (300 euro/etto) è notevolmente aumentata.Ovviamente l’aumento della domanda ha fatto crescere spesso l’avidità umana e a pagarne le conseguenze ,nel caso del Kopi Luwak è il povero zibetto catturato e messo in gabbia, alimentato solo a caffè.

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Il costo medio al chilogrammo della carne di Kobe è di € 400,00

Oppure tutto questo non è abbastanza se si pensa che il settore alimentare si conferma in forte crescita con un aumento di fatturato (+1,5%), esportazioni (+5,7%) e consumi (216 miliardi) (Il Sole 24 ORE del 30/06/2015). Non è abbastanza se si pensa che l’Italia è il sesto paese europeo per l’export agroalimentare,con l’obiettivo di raggiungere una quota di export pari a 50 miliardi di euro (Ezio Castiglione a EXPO) e che il settore vinicolo genera un fatturato superiore ai 10 miliardi di euro l’anno e un export di 5,1 miliardi. Cibo come risorsa per il nostro futuro insomma, anche per l’occupazione che finalmente mostra segnali di ripresa.

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Ma soprattutto non è abbastanza se si pensa che 805 milioni di persone sono cronicamente sottoalimentate (Fonte FAO – Rapporto ONU) e che due miliardi persone hanno una alimentazione carente di micronutrienti, Il 2015 è stato anche l’anno di EXPO ed EXPO ci ha lasciato la  Carta di Milano per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al cibo, considerato un diritto umano fondamentale, con l’obiettivo di lasciare alle generazioni future un mondo più sano , equo e sostenibile,

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La Carta di Milano, eredità di EXPO 2015. Clicca sull’immagine per firmare anche tu

E allora che il 2016 sia finalmente l’anno della concretezza e della sostanza.
Che dopo tanto fumo che sia arrivato il tempo dell’arrosto ?

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 * Per chi se lo stesse chiedendo, i dati pubblicati in rete dicono che Carlo Cracco ha chiuso il bilancio dello scorso anno con un fatturato di 3,93 milioni, seguito da Antonino Cannavacciuolo che vantava ( il passato è d’obbligo perchè la sensazione è che questi dati siano ormai superati, per difetto si intende!) un patrimonio di 3 milioni di euro e Bruno Barbieri con 840 mila euro. Discorso diverso invece per il buon Bastianich, che con il suo impero gastroeconomico guadagna circa 10 milioni di euro all’anno. 

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