Sai qual è il colmo (calcistico) per Isreale?
Il 23 agosto sono stati giocati i preliminari di Champions tra Maccabi Haifa (Israele) contro Gent (Belgio). Finisce ai rigori. I tiri degli israeliani vanno a sbattere contro il muro innalzato dal secondo portiere dei Belgi, László Köteles (pronuncia Kotel), che ne para due e fa vincere la sua squadra.
Ironia della sorte: Kotel è il nome ebraico del Muro del Pianto.
Come avrebbero potuto perforarlo? Con quale spirito i giocatori israeliani si saranno recati sul dischetto? Non a caso l’unica loro realizzazione dagli 11 metri è stata merito di un negretto riccioluto, tale Talb Twatha, nato in Israele nel 92, ma di sicuro non da famiglia Ahskenazita.
rispetto per i falasha altro che negretto riccioluto
Nessuna mancanza di rispetto. In italiano la parola “negro” non è dispregiativa (come invece in inglese) e ancor meno il vezzeggiativo “negretto”; qualcuno oggi usa “nero”, ma è un errore, perché nero è aggettivo. Comunque io ho lodato il giocatore di colore, che è stato l’unico a segnare per la sua squadra. Io ho grande rispetto e interesse per tutte le culture e le etnie. A questo proposito ti chiedo: chi sono i falasha?
i falasha sono ebrei etiopi che discendono direttamente da salomone e la regina di saba.
leggi il link qui sotto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Falascia
pace fratello
Grazie Bais, sapevo degli ebrei etiopi, ma non sapevo che si chiamavano falasha. Due di loro sono miei amici, perché frequentiamo la stessa classe di ebraico. Shalom. Fra Riccardo
pace fratello riccardo, che dio ti possa sempre guidare +