Gli ulivi bruciati dai mafiosi e l’aiuto della Coop

I terreni che Libera vuole intitolare a Rita Atria a Castelvetrano. La Coop finanzia il progetto, ma gli ulivi sono stati incendiati

I terreni di Castelvetrano sono estesi. Il paese è agricolo e la maggior parte della popolazione ha un campo o qualche animale in campagna. I terreni e i casolari che dovrebbero essere assegnati a una nuova cooperativa di “Libera Terra” sono stati incendiati a giugno, e così il sistema criminale che in ultima analisi sta dietro la lunga latitanza del superboss Matteo Messina Denaro lancia i suoi messaggi.Gli amici di Libera di Castelvetrano devono riuscire a costituire una cooperativa al più presto, perché hanno di fronte un nemico temibile. La Coop lombardia tiene molto a questo lavoro e l’ha sostenuto economicamente con il progetto “coltivare responsabilità”. Il terreno sul bene confiscato sarà dedicato a Rita Atria, la giovane testimone di giustizia che si suicidò dopo la morte di Paolo Borsellino. Ci dicono che i casolari e gli appezzamenti sono in realtà della famiglia di costruttori Sansone, confiscati e assegnati dal comune, con affido temporaneo, per 6 mesi a Libera. Bisogna rimettere gli ulivi in sesto, potarli, e ristrutturare i casolari. La leggende del paese dicono che Messina Denaro abbia passato parte della latitanza in questi terreni.

Gli ulivi nei campi confiscati sono stati incendiati. a giugno. Qui si sente la violenza della mafia. Il trapanese non ha la stessa reazione civile del palermitano alle cosche, è una zona ricca, che vive di agricoltura e turismo, e che vorrebbe vivere tranquilla, con tutto il bene e il male di questa accezione.

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