Lo spread della rabbia

Che desolazione! Berlusconi che torna in campo e che vuole comperarsi il canale TV La7 per poi smembrarla; nessuna riforma utile e significativa per il bene dei cittadini all’orizzonte.  Ancora nessuna legge elettorale se non una proposta di patacca con l’accordo tra Lega, Pdl e Udc; nessuna riduzione delle provincie; nessuna riduzione dei parlamentari, dei loro benefit; nessuna riduzione delle spese improduttive degli enti inutili. Nulla di nulla. Il deserto. E in tutto questo ascoltiamo nuovamente il mantra che se votiamo B. ci toglie l’Imu e che l’Europa sbaglia sul fiscal compact. L’Italia non si muove più da troppo tempo e l’unico augurio è che si muova almeno la consapevolezza degli italiani e  che reagiscano a questo immobilismo insopportabile. Monti ha fatto il lavoro “sporco” e lo ha fatto in modo fin troppo responsabile, solo con l’idea del rigore senza saper agire sul rilancio di un vero progetto per una crescita autentica e duratura e senza avere un progetto, un’idea di Italia per il domani ispirato com’è dalle vecchie idee liberiste. Non poteva, dirà qualcuno, del resto il parlamento è quello di prima. La maggioranza che vota è quella lì. Ora i tatticismi prendono il sopravvento, si ventila un semi-presidenzialismo dell’ultim’ora, si fa mercato per scambiare reciproci favori, il tutto all’ombra di un gigantesco conflitto di interesse che non si è modificato di una virgola. E in tutto questo lo scandalo della giunta del Lazio si somma in modo grottesco ai dettagli di quello della regione Lombardia. L’unica cosa che cresce è lo spread della rabbia civica che investe tutti, anche la stessa area dei riformisti, impantanati ed eternamente indecisi sulle alleanze, certamente in parte anche responsabili dello stato delle cose. E Grillo và, vola nei sondaggi perché canalizza la rabbia civica che non sa più a che santo rivolgersi. Situazione delicata  perché il nuovo che avanza ancora non lo si vede e il vecchio che dovrebbe andarsene fatica ad accettarlo. Sono momenti molto difficili per il nostro paese e dall’esito incerto. Serve lucidità, consapevolezza e molto sangue freddo,  perché non meritiamo di sprofondare nuovamente nel ridicolo e nella povertà.

2 pensieri su “Lo spread della rabbia

  1. La politica sicuramente tornera’dopo questa parentesi”tecnica”del governo dei”contabili”.Se non ci imporranno candidati “nominati”dalle segreterie e potremo scegliere auguriamoci che dopo le fregature precedenti gli Italiani riescano a dare fiducia (cioe’ il voto) a persone serie ed oneste, giudicando sulla base non di promesse irrealizzabili (ed alla fine controproducenti per tutti) ma di programmi fattibili, improntati all’equita’sociale, e valutando anche bene i curricula” (cioe’quanto hanno fatto nella vita) di chi si propone alla guida del paese. Per cio’ e’1 necessario conoscere anche la vita “privata” dei candidati, perche’ “la personalita’ dell’individuo e’ una e indivisibile”(FROMM) ed i suoi comportamenti privati e le sue frequentazioni (dimmi con chi vai che ti diro’ gettano luce sulle sue attitudini e sulle sue “vere”intenzioni. E se taluno si e’ comportato male nel privato, state pure sicuri che si comportera’

    • Non sono riuscito a completare la frase (ed il proverbio tra parentesi) ma penso che il senso di quanto scritto sia comunque comprensibile.

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