Ecogreen a Malnate
L’associazione Le Buon&Pratiche di Malnate e la nuova iniziativa di sensibilizzazione plasticfree.
La pandemia ha demoralizzato, frenato, rinchiuso e provato molto l’Italia, ma forse anche in questo caso si può trovare il rovescio della medaglia. La popolazione, tra i vari lockdown e le ferree regole degli innumerevoli Dpcm, è stata limitata negli spostamenti e nelle attività quotidiane, ma può essere che questa assenza abbia giovato al nostro mondo. Le costrizioni hanno sicuramente contribuito ad un abbassamento dell’inquinamento dell’aria e alla riduzione dei gas serra colpevoli del surriscaldamento globale e del buco nell’ozono che recentemente si è rimpicciolito. Questi però non sono gli unici aspetti positivi, sono infatti innumerevoli i benefici a cui abbiamo potuto assistere: quest’estate alcuni delfini si sono spinti fino al porto di Genova dove non si vedevano da tempo a causa delle sostanze nocive e inquinanti nelle acque marine. Non da ultimi gli sbalzi termici sono stati molto ridotti, tanto che quest’anno non ci sono state le odiate mezze-stagioni, protagoniste di giochi tra sole e pioggia. Sostituite invece da un caldo memorabile d’estate e tanta neve quanta quella sentita raccontare dai nonni nella loro infanzia. Finalmente sembra essersi ristabilita la pace tra uomo e natura, una tregua nel settore delle industrie, nei trasporti e nell’inquinamento generale ha sancito in cambio una riduzione di incendi e dello scioglimento dei ghiacciai.
Anche Malnate ha voluto dare il suo contributo all’eco-sostenibilità con l’associazione Le Buon&Pratiche e la loro iniziativa plasticfree: per sensibilizzare i cittadini a ridurre l’utilizzo di plastica e imballaggi le cinque fondatrici- Laura, M. Cristina, Gemma, Sara e Jennifer- hanno deciso di vendere prodotti per l’igiene sfusi girando per la città e dando l’opportunità ai cittadini di utilizzare delle bottiglie portate da casa, quindi riciclate o riciclabili.
Sicuramente un’idea originale per promuovere una quotidianità in cui sia bandita la plastica monouso e dove sia invece normale la collaborazione per la salute del nostro pianeta.
Ecco cosa racconta Maria Cristina Manfredi (co-fondatrice dell’associazione):
Come è venuta l’idea di vendere detersivi a patto che ogni cliente venga munito di bottiglie proprie da riempire, in modo da non usare la plastica degli imballaggi?
Il problema dello smaltimento della plastica e della micro-plastica è un tema che purtroppo si sta affrontando soprattutto dal 2019, ed è proprio per questo che nello stesso anno abbiamo deciso di mobilitarci e intervenire per sensibilizzare le famiglie ad un utilizzo più consapevole. Infatti solo il 40% della plastica scartata da una famiglia può essere recuperata mentre il resto viene smaltito. Ci sono già degli accorgimenti che si possono adottare per risolvere il problema: usare bottiglie di vetro al posto di quelle di plastica, usufruire di distributori dell’acqua o di depuratori.
Come è stato possibile?
Noi abbiamo cercato di dare anche il nostro contributo a questa battaglia e abbiamo partecipato ad un bando offerto da una banca etica che stava cercando un progetto legato all’ambiente e promosso da donne, sembrava fatto apposta per noi! Siamo state selezionate e sono stati stanziati per noi 8000 euro da investire nella nostra idea. Abbiamo contattato quindi delle aziende che vendono prodotti per l’igiene sfusi per contrastare l’usa e getta. Inoltre il nostro progetto prevede anche degli incontri informativi aperti a tutti per spiegare l’utilizzo della plastica sensibilizzando anche attraverso il divertimento. Purtroppo ora non è possibile a causa della pandemia, ma abbiamo molte idee e sorprese per quando potrà essere possibile.
In un momento in cui i negozi chiudono a causa della pandemia pensate che i cittadini sosterranno questo progetto green?
Forse il nostro pregio e il nostro segno di riconoscimento è proprio l’unicità della nostra Ape Car invece che un vero negozio, era un idea che avevamo considerato ma sarebbe stato troppo costoso ma forse è stata la nostra fortuna. Abbiamo ottenuto un posto al mercato di Malnate una volta al mese; inizialmente i cittadini erano restii ad avvicinarsi, come per ogni novità, ma dopo qualche tempo i più curiosi non hanno esitato e poi è nato il fondamentale passaparola. Solitamente il target comprende i più giovani che sono forse più propensi a modificare le loro abitudini. Il nostro obiettivo non è quello di creare una vendita di nicchia di prodotti sostenibili e completamente biodegradabili, ma sensibilizzare più persone possibili.
Di Valentina Gelati