Alberto Nicora è il coordinatore della Lega Giovani di Varese. Ciò che spera per la sua città è più spazio per le idee dei ragazzi.
Checché se ne dica, essere giovani non è mei una passeggiata. Essere giovani e occuparsi di politica lo è ancora meno. In una realtà circoscritta come quella varesina, dove ci conosciamo tutti, se non di persona almeno per sentito dire, spesso i giovani che si impegnano negli ambiti politici della città finiscono con il diventare l’espressione del proprio lavoro, prima che semplici ragazzi della nostra generazione.
Alberto Nicora è dall’anno scorso il coordinatore della Lega Giovani di Varese. Il suo impegno politico, però, inizia quattro anni fa, quando alle superiori si è avvicinato al partito leghista che, tra quelli presenti sul territorio, sentiva fosse quello che lo rappresentava di più. “La politica che voglio è una politica che risolve problemi, non che ne crea”.
Prima ancora che giovane politico, Alberto è un grande amante di videogiochi e manga, ma la sua lista di passioni non esclude certo lo sport, tra cui spiccano la pallacanestro e il Judo.
“Il territorio di Varese ospita numerose associazioni sportive, che donano da sempre grande lustro alla città – prosegue – Per questo motivo quello che vorrei nel futuro di questa provincia è il rilancio di queste attività sportive e il primo passo da compiere è quello di coinvolgere il più possibile i giovani, che non rappresentano solo il futuro, ma soprattutto il presente”.
Il giovane politico lavora come consulente per diverse realtà del territorio: “Il periodo di pandemia che stiamo vivendo è davvero terribile, mi rendo conto di quante famiglie e di quante attività si trovino in difficoltà e di quanto aiuto l’Italia abbia bisogno in questo momento – afferma – Per quanto mi riguarda, le restrizioni dettate dal covid non hanno modificato molto la mia attività lavorativa, perché ciò di cui mi occupo era già di per sé improntato sullo smart working. Certo, la parte più logorante di non poter frequentare uffici e colleghi in presenza è certamente quella dettata dalle riunioni, che avvengono online. Se all’inizio sono abbastanza sopportabili dopo qualche ora diventano davvero snervanti”.
Alberto è un ragazzo brillante, che ama la propria città e vorrebbe vederla tornare a vivere bene quanto prima “Varese è il nostro futuro, noi giovani dobbiamo rimanere qui per far sì che diventi il miglior futuro possibile. Per questo credo che la città vada in qualche modo “svecchiata”, da un lato animandola di nuove idee, dall’altro rispolverando realtà da tempo dimenticate, o che sono state messe da parte – conclude – le idee dei ragazzi sono le prime che vanno prese in considerazione. Spero anche un giorno di vedere una cittadinanza più attiva e partecipe, giovani che per divertirsi o cercare lavoro non si sentano costretti a spostarsi verso Milano e che prima o poi Varese torni a respirare una vera aria di gioventù”.
di Francesca Marutti