Elisa: “Ci vorrà molto tempo per riavere lo stile di vita che avevamo prima dell’emergenza”
Storie di giovani in un anno di pandemia. Una serie di interviste a ragazze e ragazzi del territorio per dare voce a chi, in un anno di emergenza sanitaria, non ha avuto molte occasioni per esprimersi. Il racconto di elisa, 23 anni, di Saronno
Young covid, storie di giovani in un anno di pandemia. Un nuovo spazio nato per dare voce a chi, in un anno di emergenza sanitaria, non ha avuto molte occasioni per esprimersi.
La pandemia ha inevitabilmente tolto qualcosa (o qualcuno) a tutti durante uno degli anni più bui della storia recente del nostro Paese e del mondo intero. Tutti hanno sofferto, chi più, chi meno.
Ci sono state però anche le vittime collaterali del covid, quelle di cui nessuno parla: i giovani. Abbandonati, fin dall’inizio, loro, che sono il presente e saranno il futuro del nostro Paese.
L’obiettivo di questa rubrica, curata dal nostro giovane stagista Matteo Angelonomi, è dare una voce a chi, da un anno a questa parte, non ne ha avuta, grazie ad una serie di interviste a ragazze e ragazzi del territorio. Se volete scriverci per raccontarci come avete vissuto questo anno pandemico, fatelo scrivendo a saronnonews@gmail.com, info@legnanonews.com o a yaaas.mail@gmail.com oppure compilando QUESTO MODULO
Elisa Guglielmini ha 23 anni, vive a Saronno ed è laureata in Comunicazione e Società all’Università Statale di Milano; ora frequenta la magistrale di Marketing, Consumi e Comunicazione alla IULM. Ama viaggiare, le serie TV e lo sport.
Elisa, come hai vissuto l’emergenza sanitaria all’inizio? E ora?
«All’inizio avevo paura ed ero molto rispettosa delle regole. Adesso le mie priorità sono i miei affetti ed i miei cari. Il rispetto per le regole e il timore per il Covid-19 sono rimasti gli stessi, ma non mi proibisco come all’inizio la mia socialità, anche con piccole (ma dal punto di vista morale, importanti) cose, come una passeggiata».
Cosa ti mancava inizialmente? E ora, dopo un anno, cosa senti che ti è mancato maggiormente?
«Inizialmente mi mancavano cose più superficiali come la palestra, uscire la sera, vedere gli amici. Ora mi mancano cose molto più intime, come la possibilità di abbracciare liberamente e senza pensieri una persona e viaggiare, quello tantissimo».
Hai sempre rispettato le misure restrittive previste nei DPCM? Se no, perché? Che hai fatto?
«Inizialmente ho sempre rispettato le norme, adesso, nonostante la zona rossa (ora arancione, ndr), mi concedo qualche uscita seppur mantenendo il più possibile la “distanza di sicurezza”».
Cosa farai appena ci sarà “vera libertà”?
«La prima cosa che farò sarà prendere un aereo per andare all’estero. Inoltre, siccome la mia laurea triennale l’ho conseguita online, spero di potermi godere la laurea magistrale in presenza in università e con al mio fianco tutti i miei amici e parenti».
Alla luce di quanto accaduto in questo anno, che idee ti sei fatta del futuro che aspetterà te ed in generale i tuoi coetanei?
«Sicuramente per noi ci saranno notevoli conseguenze dal punto di vista lavorativo, secondo me avremo più difficoltà a trovare un buon lavoro e poi ci saranno (e già ci sono) gravi conseguenze dal punto di vista psicologico; credo che ci vorrà molto tempo per riprendere in mano lo stile di vita che avevamo prima dell’emergenza sanitaria».
di Matteo Angelonomi