Tutto ciò che dovrebbero insegnare a scuola su metodi di prevenzione e HIV
“L’Hiv (Human immunodeficiency virus) è un virus che attacca e distrugge, in particolare, un tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4, responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. Il sistema immunitario viene in tal modo indebolito fino ad annullare la risposta contro altri virus, batteri, protozoi, funghi e tumori. L’Aids (Acquired immune deficiency sindrome) identifica uno stadio clinico avanzato dell’infezione da Hiv. È una sindrome che può manifestarsi nelle persone con HIV anche dopo diversi anni dall’acquisizione dell’infezione, quando le cellule CD4 del sistema immunitario calano drasticamente e l’organismo perde la sua capacità di combattere anche le infezioni più banali.” Ecco come il sito del Ministero della Salute descrive il virus dell’HIV e l’AIDS.
Con l’uscita della nuova stagione della serie televisiva americana Pose, ambientata alla fine degli anni ’80 nel pieno della pandemia di HIV, il focus su questo virus si è risvegliato, ma cosa ne sappiamo davvero di questa malattia?
Scoperto alla fine degli anni ’70, il virus dell’HIV, quando viene contratto, ha un così detto “periodo finestra” di alcune settimane in cui l’individuo portatore può risultare negativo ai test di controllo, per questo si consiglia di fare gli esami di controllo più volte durante l’anno, in base allo stile di vita della persona, anche perché questo virus è asintomatico e può restare tale per diversi anni.
Quando la malattia viene “conclamata” si parla di AIDS.
Negli anni ‘80, quando c’erano meno conoscenze sulle modalità di diffusione del virus, diverse persone sono state contagiate dall’HIV in seguito a trasfusioni di sangue infetto o alla somministrazione di suoi derivati. A partire dal 1990 questo tipo di trasmissione è stata praticamente eliminata grazie a un controllo scrupoloso delle unità di sangue, ma rimane la possibilità di contagio tramite scambio di liquidi biologici infetti, da madre a figlio, contatto tra mucose, rapporti sessuali non protetti e lo scambio di materiale legato all’uso di sostanze.
Da quanto specificato sopra, appare chiaro che non esistono categorie a rischio ma solamente comportamenti che sono a rischio di trasmettere/acquisire l’infezione da HIV.
Il virus dell’HIV ha un alto grado di trasmissione, ma non per questo significa che si possa trasmettere anche andando in un bagno pubblico od abbracciano un* nostro amic* sieropositivo, sfatiamo qualche mito!
Il virus NON si trasmette tramite strette di mano, abbracci, vestiti, baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci, bicchieri, posate, piatti, sanitari, asciugamani e lenzuola, punture di insetti, palestre, piscine, docce, saune e gabinetti, scuole, asili e luoghi di lavoro, ristoranti, bar, cinema e locali pubblici, mezzi di trasporto
“La legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test HIV sia effettuato con il consenso della persona interessata. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio è opportuno effettuarlo. Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi sanitari non serve ricetta medica, è gratuito e anonimo. La legge prevede che il risultato del test venga comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Le persone straniere, anche se prive del permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano. È possibile effettuare a domicilio un test rapido HIV acquistandolo in farmacia. I test rapidi si possono effettuare anche in contesti non sanitari dove vengono di solito offerti gratuitamente (ad esempio nelle sedi di associazioni).” Così è riportato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha una sezione dedicata interamente al virus ed alla sindrome da HIV molto specifica.
Attualmente, alle persone che risultano sieropositive, è possibile somministrare una terapia chiamata HAART, che consiste in un mix di vari farmaci retrovirali in grado di rendere il virus “inosservabile = non trasmissibile” garantendo così, ai pazienti, un’aspettativa di vita analoga ad una persona non sieropositiva, sono anche in corso vari studi su vaccini ed altre cure.
La terapia HAART non agisce senza conseguenze, i problemi legati a questi farmaci, infatti, sono dovuti ad un’alta tossicità, alla complessità di somministrazione ed al loro costo poiché non in tutti i paesi lo Stato si fa carico di queste cure, attualmente solo il 10% della popolazione mondiale infettata ha accesso a questa terapia salvavita ma è anche vero che il tasso di morti dall’introduzione della HAART è calato del 90%.
Sicuramente la prevenzione è il tassello più importante nella lotta contro l’HIV, e tutte le malattie sessualmente trasmissibili, per questo è importante utilizzare il preservativo con lubrificanti ad acqua, dall’ inizio alla fine del rapporto, anche per il sesso orale, usare il DentalDam o il preservativo femminile, anche se si usano sex toys, corde, ganci e tutto quello che può stimolare il piacere sessuale di una persona, ricordate di pulire e sterilizzare tutto evitando i comportamenti a rischio, non solo sessuali.
Molte sono le campagne di sensibilizzazione e le iniziative portate avanti da Arcigay Varese in questi anni sul tema HIV, tra cui degli stand per test rapidi ed in gruppo salute, che raccogli dei volontari pronti a dare supporto a chi ne senta il bisogno.
Nel 2019 in Lombardia i nuovi casi di persone positive al test dell’HIV erano 544, la maggior parte dei quali erano maschi eterosessuali tra i 30 e 39 anni.
Secondo alcuni studi dell’Istituto Superiore di Sanità le persone morte per AIDS in Italia sono 500 l’anno con incidenza più elevata tra i 20-25 anni di età, dovuta a rapporti sessuali non protetti.
Esistono le terapie, esistono centri e comunità di supporto, esistono test rapidi, ma soprattutto esiste la prevenzione.
Di seguito alcuni link di riferimento per informazioni, approfondimenti e gruppi di supporto:
https://www.nadironlus.org/download/guidaterapia.pdf
di Isotta Panfilio