I social media negli ultimi anni si sono enormemente diffusi e accompagnano la vita quotidiana di tutti ormai, ma in particolar modo quella della cosiddetta “Generazione Z” cresciuta insieme allo sviluppo della tecnologia, smartphone, computer e soprattutto dei social. In particolare tra i più diffusi sono Whatsapp, Instagram e negli ultimi anni ha avuto un’enorme salita Tiktok che si trova ormai sui telefoni di quasi tutti i giovani, che passano di anno in anno sempre più tempo connessi a Internet e sostengono di trascorrere in rete più di 5 ore al giorno tra svago, comunicazione con gli amici, pubblicazione di contenuti sui social, scuola e studio o semplicemente per passare il tempo.
In particolare i social vengono usati come strumento di comunicazione comodo e rapido e soprattutto le chat rispetto alla classica telefonata; alcuni però sviluppano una sorta di dipendenza come quelli che chattano anche la notte fino a molto tardi e hanno talvolta problemi di sonno o ancora più frequenti quelli che continuano a chattare e guardare il telefono anche quando devono concentrarsi o fare qualcosa di importante.
Ma a che età inizia questo rapporto con i social? E’ stato già più volte dimostrato, molto presto, nei primi anni della scuola media o addirittura alla fine delle scuole elementari, infatti numerosissimi sono gli account sui social degli under 14 anche se, in teoria, sarebbe vietato da diverse piattaforme. Nonostante questa precocità, però, molti ragazzi sono sempre più attenti ai pericoli sui social come a non condividere troppe informazioni personali o foto private a persone non fidate e soprattutto a chi conoscono sui social network dato che sempre più frequenti sono le nuove conoscenze e amicizie online attraverso i social.
Tuttavia però i comportamenti a rischio rimangono come nel caso appunto delle conoscenze online se non si sta attenti a chi c’è dall’altra parte, perché non poco frequenti sono i casi di persone poco raccomandabili o pedofili sui social oppure nel caso di condivisione da parte di diversi ragazzi di proprie foto osè anche se attraverso messaggi privati e del sexting, conosciuto anche ai più piccoli, infatti diversi ragazzi, anche giovanissimi, sostengono di aver fatto circolare foto intime che, se nelle mani di persone sbagliate, possono diventare grande occasione per i cyberbulli.
Oltre a whatsapp e Instagram usatissimi per comunicare e pubblicare contenuti, in enorme crescita negli ultimi anni è Tiktok, social cinese nato nel 2016, su cui vengono condivisi vastissimi contenuti come video comici e di divertimento, trends del momento, i “pov” ovvero dei video recitati, balletti e canzoni uscite, video su viaggi ed esperienze personali che vengono raccontate oppure su passioni e interessi come il makeup, diversi tipi di sport, il disegno, la musica, la cucina. Tuttavia Tiktok è stato messo sotto accusa per il suo algoritmo potentissimo che crea dipendenza, infatti è un continuo caricare di un’infinità di contenuti da scorrere all’infinito e perciò una volta iniziato, non si riesce più a smettere, perché si è stimolati a continuare a scorrere per visualizzare sempre nuovi contenuti. Ciò, come sostenuto da molti, viene fatto o per semplice svago quando non si ha nulla da fare o proprio per riempire momenti morti e per scacciare la noia.
Beatrice Chiaravalli