YAAAS ha intervistato “la Bionda” e “la Mora”, le Admin di Trash varesino, il fenomeno mediatico più coinvolgente e misterioso degli ultimi anni in città
Trash varesino, il fenomeno mediatico che ormai da mesi coinvolge i giovani di Varese e provincia, una pagina di gossip, gestita da due giovani e misteriose ragazze che nell’anonimato sono riuscite in brevissimo tempo a creare un progetto coinvolgente, capace di far impazzire di curiosità tutti i followers, torturati all’idea di non sapere chi ci sia dietro l’ormai eclettica immagine della Bionda e della Mora. Nei primi mesi di vita della pagina, tutte le ragazze – e talvolta anche i ragazzi – assidui e meno assidui frequentatori delle serate di via Cavallotti e dintorni si sono sentiti rivolgere almeno una volta la domanda “sei tu Trash Varesino?”. Ricordando quel periodo, non potevi uscire con gli amici senza che il discorso venisse fuori: secondo me è quella lì…secondo me quell’altra…quelle due amiche potrebbero essere le admin…sono praticamente certo di sapere chi siano!
Trash Varesino era sulla bocca di tutti, e tutti cercavano disperatamente di capire chi fosse la mente dietro alla pagina Instagram. A Varese, una città relativamente piccola, dove di vista o per sentito dire tutti si conoscono, questa pagina Instagram è diventata un vero tormentone.
Ora, YAAAS ha intervistato le admin.
Come è nata l’idea della pagina?
“Trash Varesino non nasce come progetto studiato a tavolino, ma è frutto di un’evoluzione – raccontano le ragazze – È nato per gioco, tra uno spetteguless e l’altro durante una rimpatriata tra amiche. Se dobbiamo proprio confessare tutto, era un account fake che utilizzavamo per spiare i ragazzi con cui stavamo uscendo. L’intento iniziale consisteva nell’alzare il volume di quelle voci che corrono silenziose tra un orecchio e l’altro per le vie del centro; volevamo portare alla luce i segreti inconfessati della città, come Blair e Serena in “Gossip Girl”. La serie tv che ha alleggerito, senz’altro, gli anni della nostra adolescenza. Ben presto ci siamo accorte che avremmo portato solamente tanta frustrazione e negatività, così la pagina prese una piega diversa. Inoltre, il trash era talmente incontenibile che la pagina divenne, fin da subito, comica. Con l’avanzare dei mesi, il livello di interazione con gli utenti si alzò notevolmente e capimmo di essere sulla strada giusta; complice ne fu sicuramente l’attuale e delicato periodo storico. Trash varesino per noi non era solo semplice divertimento: sentivamo e sentiamo tutt’ora di avere tra le mani uno strumento di comunicazione molto potente”.
Secondo voi da dove deriva il grande successo che state avendo?
“Riteniamo che il nostro successo si ricolleghi a più fattori: Probabilmente per la novità della nostra proposta e il pizzico di pazzia che mettiamo in tutto ciò che facciamo. Siamo giovani e intraprendenti. Trash varesino è pioniere di una realtà e di un approccio alla comunità estremamente innovativo. Nessuno in città aveva mai provato a fare qualcosa di simile e si sa, la novità ha fascino. Per l’empatia e la fiducia che riusciamo a trasmettere ai nostri utenti. Ciò, per noi, è una conquista. Fin dall’inizio abbiamo cercato di instaurare un rapporto, affinché il divario tra essi e la pagina fosse minimo. Questo ha permesso che le persone si lasciassero a confidenze, anche estremamente personali, che abbiamo messo all’attenzione di tutti e da cui sono nate riflessioni. Il nostro espediente: la figurazione delle Admin, la mora e la bionda. Inoltre, non ci poniamo mai in una posizione di giudizio verso chi ci scrive, siamo super partes: il mondo è bello perché vario, ben vengano le persone originali, disinibite, trash e chiunque voglia dire la propria. Per la cultura che cerchiamo di trasmettere, intesa come attitudine: positività, curiosità, andare oltre i bias e le euristiche: pregiudizi estremamente limitanti. Ci piacerebbe che tutti fossimo più tolleranti e aperti verso l’altro. Varese, diventerebbe sicuramente un posto migliore”.
Ho notato che state avendo una notevole quantità di collaborazioni, soprattutto con la Pallacanestro Varese. Perché proprio con loro e in cosa consiste?
“Le collaborazioni sono la conseguenza dell’impegno e la dedizione che mettiamo in questa pagina, la quale vorremmo non rimanesse circoscritta ad Instagram. La collaborazione con Pallacanestro Varese è nata principalmente perché entrambe le realtà sono accomunate da un forte legame con la città. Inoltre, Trash varesino ritiene lo sport fondamentale nella vita di ognuno. Lo sport non è semplice sforzo fisico: è un grande maestro di vita. È educazione alla disciplina mentale e fisica, nonché sinonimo di aggregazione e socialità. La nostra comparsa all’interno del Podcast ufficiale dei biancorossi è frutto di una forte sintonia avuta con i ragazzi a cui a stato affidato questo progetto, pazzi forse quanto noi. Ci auguriamo di avere altre collaborazioni con il mondo dello Sport”.
Quanto conta l’anonimato nella riuscita della pagina?
“Siamo ragazze estroverse e abbiamo sempre frequentato il centro di Varese: conosciamo alla perfezione non solo le piastrelle dei portici di Corso Matteotti ma anche la mentalità di questa città. Per attirare l’attenzione dei cittadini, dovevamo cavalcare l’onda del mistero e creare scompiglio. L’ anonimato, dunque, è stato fondamentale per il lancio di questa pagina: creare rumore. Ci siamo riuscite. Siamo state letteralmente bombardate di messaggi: tutti volevano sapere chi fossero le amministratrici della pagina e probabilmente molte ragazze si sono sentite osservate, dagli amici, con sospetto. Ci scusiamo con loro. Noi stesse spesso ci siamo ritrovate a discutere riguardo Trash varesino: facevamo finta di non saperne nulla e provavamo a depistare, con tutte le argomentazioni possibili, i nostri interlocutori. Abbiamo sentito teorie più disparate sull’uso delle emoticon e sullo stile grafico, abbiamo riso tanto. Ammettiamo che mantenere l’anonimato sia difficile, anche per le collaborazioni che stiamo instaurando. I nostri miti per l’anonimato? I Daft Punk. Loro sono riusciti a costruire una carriera fondata interamente su questo, nonostante tutti sapessero chi fossero i due produttori francesi. Questo perché il loro intento portava del bene alla collettività, e noi, con Trash, vorremmo fare altrettanto. Trash varesino, oggi, va oltre l’anonimato. Riteniamo che sia di poco interesse sapere chi si celi dietro la gestione della pagina, per ciò che stiamo apportando; è nostra intenzione spostare il focus sul progetto che stiamo portando avanti, anche perché vorremmo allargare il nostro raggio di azione. Non vogliamo fare solo rumore ma rendere Varese un posto migliore, nel nostro piccolo e con la nostra comunicazione giovane”.
Come è nata l’idea di creare coppie sui social e come funziona?
“La mission di Trash è connettere e coinvolgere più persone possibili in questo “grande progetto” affinché esso sia funzionale alla community. Quale modo migliore, se non creando coppie? Inoltre, sarebbe bellissimo essere menzionate nei racconti di due persone (o più) nel caso in cui si ritrovassero a spiegare a qualcuno come si sono conosciute. Inoltre, le App di incontri sono all’ordine del giorno tanto quanto le lamentele dei nostri amici nel non essere ancora riusciti a trovare la persona giusta. In una città come Varese, in cui tutti credono di conoscere tutti, è bello stupire e far capire che oltre la propria cerchia di amici strettissimi, esistono altre persone. Le lamentale diminuirebbero vertiginosamente. Grazie all’uso di sondaggi proposti nelle nostre storie Ig, riusciamo a raccogliere una serie di informazioni riguardo le preferenze dei followers che vengono, in un secondo momento, inserite in una mega tabella Excel; qui avviene la magia. Attraverso l’utilizzo delle funzioni messe a disposizione dal programma, estrapoliamo i match che poi comunichiamo agli interessati. La prima edizione dei match (#maxiexcelone) ebbe un grande successo: parteciparono più di 700 persone. Con seconda edizione, ci siamo volute mettere alla prova. Abbiamo lasciato scegliere alle persone tra match virtuali (#classicmatch), e match reali (#magicmatch) che contemplavano, rispetto alla semplice e relativa condivisione dei profili in direct, un appuntamento al buio. Proposta in una chiave estremamente nuova e provocatoria, essa ha raggiunto soglia 800. Siamo felici del risultato raggiunto e della fiducia che i varesini ripongono in noi”.
Sia per quanto riguarda uomini che donne, a Varese ci sono più single in cerca di amore o più fidanzati in cerca di avventure?
“Come abbiamo sempre detto, noi abbiamo il segreto professionale e facciamo tutto il possibile per mantenerlo: nulla trapelerà dalle nostre dita. La ricerca dell’amore della vita sembra essere l’hobby di arrovellamento preferito dalle persone. A riguardo, ci limitiamo a dire che anche chi apparentemente sembra averlo trovato, è curioso di sapere quale potrebbe essere il prossimo. A voi le conclusioni”.
Quale sarà il prossimo futuro di Trash varesino?
“Oggi, Trash varesino vuole affermarsi come simbolo di aggregazione e socialità. Ci autodefiniamo “Piazza Monte Grappa virtuale” perché vogliamo riportare alla realtà il motivo stesso per cui sono nati i social network, rifacendosi al concetto primitivo di piazza: luogo di incontro, dialogo e informazione. Trash varesino non vuole essere relegata a una semplice pagina Instagram e non vuole etichette. Siamo per ognuno, ciò di cui ha fatto esperienza. Di qui, la nostra volontà di stringere collaborazioni, anche con realtà commerciali che apparentemente sembrano non avere alcun senso né legame con la pagina. Vorremmo che anche chi non fosse in possesso di un account social, sentisse parlare di noi e fosse coinvolto. Il nostro account Instagram è uno strumento di comunicazione e il trash di cui si nutre, è il nostro mezzo per mantenere viva l’attenzione. Il tutto corredato da un forte e chiaro intento ironico per non annoiare i nostri followers. Il nostro progetto più grande è essere portatrici di una cultura, propensa all’apertura verso il nuovo. Vorremo essere al servizio di tutti i nuovi progetti di Varese e Provincia, perché riteniamo che il nostro talento sia la comunicazione giovane. Trash varesino vuole essere una vetrina al servizio dei cittadini di tutte le età e stendardo di positività, novità ed energia pura – concludono – Riteniamo che fare del bene, sia il segreto per durare nel tempo”.
di Francesca Marutti