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La Lombardia che consuma troppa energia

inserito il 18/6/2009 alle 10:00

Sono stati recentemente diffusi i dati forniti dalla campagna di audit energetico, denominata AuditGis, finanziata dalla Fondazione Cariplo nel periodo 2006-2008, inerente la Lombardia.

La fotografia che scatta la ricerca è piuttosto preoccupante: emerge, infatti,  che servirebbe una cifra compresa fra i 110 e i 120 milioni di euro per ridurre gli sprechi in campo energetico in 650 Comuni con meno di 30.000 abitanti della Lombardia e nelle province di Verbania e Novara. Nello specifico su 2.400 immobili pubblici monitorati, la stragrande maggioranza non sono edifici moderni, né tantomeno progettati per minimizzare gli sprechi energetici o ridurre le emissioni di CO2.

E se questa non è una novità e fa parte delle opere a cui mettere mano, la questione del consumo energetico è invece preoccupante da subito. I consumi sono infatti elevatissimi, in media circa 230 kWh/mq per il riscaldamento. La tecnologia inoltre tarda ad arrivare negli edifici pubblici monitorati, basti pensare che la tipologia di impianti impiegati per il riscaldamento è rappresentata per il 71% da caldaie standard, mentre ancora poco diffuse sono le caldaie a condensazione (appena il 7%).

Dallo studio portato avanti si stima che intervenendo sugli involucri degli edifici, sistemando tetti, cappotti e serramenti a cui aggiungere l’installazione di impianti fotovoltaici e caldaie a condensazione al posto di quelle vecchie inquinanti, si arriverebbe ad un taglio dei consumi di oltre il 40% e ad un abbattimento della CO2 di circa 25.000 tonnellate, ovvero quanto le emissioni prodotte da 12.000 utilitarie che percorrono 12.000 km l’anno.

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