Sergio Preite (Enaip)
sergio.preite@enaip.lombardia.it
Valeria Vercelloni (Addetta stampa)
valeria.vercelloni@varesenews.it
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Valeria Vercelloni (Addetta stampa)
valeria.vercelloni@varesenews.it
ho letto il vostro articolo relativo al sovraffollamento nel Carcere di Busto. mi chiedevo in che modo inciderà, nella vostra realtà penitenziaria, il nuovo provvedimento emanato nelle scorse settimane, per la concessione della detenzione domiciliari a soggetti con fine pena inferiore all’anno…avete già una stima dei possibili beneficiari? grazie.
Sara,
ecco alcune informazioni circa la CC di Varese (su Busto non ho ancora informazioni certe):
un’indagine condotta tra i 111 detenuti dice che 19 di loro ritengono di potersi avvalere della L.199/2010 ( “Disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno”), tuttavia una prima vautazione realizzata dalla Direzione dice che ad ad oggi sarebbero 4/5 le persone che potenzialmente potrebbero benificiare di questa possibilità. Una delle questioni che maggiormente inficiano l’opportunità di avvalersi di questa Legge è che oggi sono recluse molte persone prive di riferimenti abitativi.
SP
grazie per le informazioni Sergio. come temevo, la legge sembra incidere relativamente sul numero delle persone recluse… anche nella C.R. di Milano-Opera i numeri non saranno risolutivi della situazione di sovraffollamento.
sarebbe interessante avere dati anche in merito agli altri istituti: provo a raccogliere indicazioni più precise.
ci aggiorniamo. Sara.
Sara,
ecco la situazione della Casa Circondariale di Busto (circa 430 detenuti): il 16 dicembre si contavano 45 persone detenute con “tempistica utile” per avvalersi della L.199/2010. Da un primo controllo è emerso che 13 di queste non avevano tutti i titoli utilizzare questa legge (presenza di reati ostativi). Oggi sono circa 30 le persone sulle quali è aperta una procedura di verifica. Vediamo un po’ come evolve la situazione…
Un dubbio: a tuo avviso non sarebbe stato più funzionale affidare alle forze di polizia l’incarico di verificare la presenza del domicilio? Mi sembra che incaricare Uepe (servizio già sovraccarico di impegni) nella realizzazione di questa procedura possa rallentare un po’ i tempi di tutta la pratica. Che dici?
saluti
SP
sicuramente questi primi mesi di applicazione della L. 199 serviranno anche per verificare la procedura stabilita inizialmente e, mi auguro, modificarla per renderla sempre più agile ed efficace. A mio avviso, la “verifica del domicilio”, trattandosi di semplice verifica di disponibilità dell’abitazione e dei familiari ad accogliere il congiunto, potrebbe essere effettuata anche dagli organi di Polizia (così come, del resto, già effettuano in occasione delle camere di consiglio per la concessione della misura alternativa). gli Uepe, sicuramente, si troveranno ulteriormente sovraccarichi, dovendo accantonare temporaneamente tutte le altre indagini socio-familiari richieste: mi auguro che questo non produca una sorta di circolo vizioso, rallentando la procedura di osservazione e, pertanto, l’eventuale accesso a misure alternative.
Hai già avuto l’opportunità di leggere il dispositivo con la concessione della det. domiciliare L.199? S.