Tra uffici da visual designer e campi da calcio

Un giro sui campi da calcio. E poi, un giro in ufficio e uno tra paesaggi e piccoli momenti quotidiani. Giuseppe Cottini, visual designer e fotografo freelance ci ha raccontato il suo mondo per una settimana, ecco come si racconta.


Ciao a tutti! Sono Giuseppe Cottini, per gli amici il Beppe (@ilbeppe79). Per me è un grande onore potervi raccontare in questi sette giorni, attraverso i miei scatti, chi sono e che cosa faccio nella mia vita. Classe 79, sono nato e cresciuto a Varese, prima di trasferirmi da qualche anno ad Origgio. Sul mio biglietto da visita ho scritto Visual Designer e fotografo freelance. Il resto? lo scoprirete nei miei prossimi post. Seguitemi!

Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?
«Esperienza più che positiva gestire l’account di VareseNews anche se abbastanza faticosa, perché non sono molto bravo con le descrizioni delle foto. Ho cercato di raccontare una storia toccando giornalmente una tematica che mi rappresenta. Spero nelle mie immagini di esserci riuscito».

Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?
«Penso che instagram sia un ottimo mezzo di comunicazione, anche se molto spesso ultimamente abusato. Diciamo che mi piaceva di più l’instagram senza le storie…»

Cosa ti piace raccontare?
«Mi piace raccontare la mia quotidianità anche se molto spesso in “differita” perché non riesco a trovare il tempo di farlo “live”. Scelgo di lavorare pochissimo le mie foto con i vari filtri, per renderle ancora più naturali».

Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?
«Gestire un account Instagram per una testata giornalistica è sicuramente un’occasione per far conoscere le bellezze del territorio, più che per raccontare i fatti. Il progetto Convaresenews è invece un’ottima opportunità per le persone come me di farsi conoscere, di raccontare la loro quotidianità con l’occhio di una persona comune».

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
«Questa esperienza mi ha lasciato tante bellissimi cose: ha messo alla prova le mie foto (mi è molto piaciuto vedere il coinvolgimento delle persone sui miei scatti), e soprattutto mi ha fatto fermare un attimo per pensare cosa raccontare, e come. Molti scatti erano archiviati nei miei hd, ma nitidi nella mia testa: è stato bello andarli a ripescare per pubblicarli».

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