Cos’è un pendolare? Elenco (rigorosamente senza contradditorio) secondo un topo di campagna:
Il pendolare è colui che ha ispirato Darwin e il suo pensiero: l’istinto di sopravvivenza lo porta ogni giorno ad adattarsi a situazioni e ad ambienti all’apparenza ostili e invivibili.
Il pendolare è l’unico centometrista in grado di affrontare in apnea 30 metri di scalinata in discesa, 30 metri di sottopassaggio viscido, 30 metri di scalinata in salita, 10 metri di banchina e gran finale con plasitco salto al volo sul vagone, stabilendo lo stesso tempo di Usain Bolt… E una volta salito sul treno, il primo pensiero è darsi un’aggiustatina ai capelli.
Il pendolare è il vero emblema dello spirito sportivo di De Coubertin: teme soltanto la soppressione del treno, perché per tutto il resto l’importante è partecipare.
Il pendolare è come Ruby: il bunga bunga lo subisce tutti i giorni, suo malgrado, a ogni frenata brusca del macchinista, nelle ore di punta.
Il pendolare è certamente colui che ha inventato Facebook: tra ritardi e carrozze stracolme, un bel giorno si è trovato a cazzeggiare in una community e a farsi gli affari degli altri. E gli è venuta un’idea.
Il pendolare è un avido consumatore di amor platonico: a ogni viaggio c’è sempre un bel tipo o una bella gnocca con cui vivere, nell’immaginazione, una storia di passione della durata di poche fermate.
Il pendolare è colui che ha scoperto la differenza tra uomo e donna, grazie ai suoi piedi: a seconda del tacco che, nei momenti top, si sovrappone al proprio alluce.
Il pendolare uomo è colui che in una carrozza sovraffollata è in grado di eccitarsi per una supermaggiorata che si struscia sulla sua schiena, per poi scoprire che alle sue spalle c’è soltanto un idraulico con le braccia conserte.
Il pendolare donna, viaggiando pressata come in una scatola di sardine, si accorge presto dell’inutilità di un impiegato di banca, al contrario invece della sua valigetta, che in taluni casi può regalare sensazioni indicibili.
Il pendolare è l’unico lettore che per consolarsi della tristezza della propria situazione, si rifugia tra le pagine della trilogia di Stieg Larsson, Giorgio Faletti, Dan Brown o Stephen King, ovvero nella dolce serenità di belle storie di morti ammazzati.
Il pendolare, in inverno, è come il minestrone: se riscaldato è più buono.
Il pendolare, a differenza dei fagioli in scatola, può contare su una spiegazione ufficiale se non riesce a tornare in libertà: “porta non utilizzabile”.
Il pendolare è filosofia in carne e ossa: anche di fronte alle difficoltà apparentemente insormontabili, deve sempre andare avanti.
Il pendolare è l’unico elettore al quale i politici possono impunemente e costantemente raccontare balle: tanto, anche se non darà loro il proprio voto, sempre su quel treno dovrà salire.
Per lo stesso motivo, i politici potrebbero anche non raccontare, al pendolare, costantemente e impunemente balle: tanto, anche se non darà loro il voto, sempre su quel treno dovrà salire.
ehehehe…. grande Lorenzo!!! 🙂
Mai decalogo fu più azzeccato. E’ per tutti questi motivi che io, che da almeno 25 anni non faccio più la pendolare a Milano, odio ancopra i treni delle Nord!