Cinque anni non sono affatto pochi per discutere della vita e della morte, nella tana del topo. Anna ed io ne parliamo come due filosofi nella nostra agorà, la cameretta con la sola lampada accesa, poco prima della buonanotte. È quasi Pasqua e spiegatelo voi a una bambina il grande mistero che sta dietro a questa festa cristiana: vincere la morte, il senso della religione.
«Papà, non mi parlare di come l’hanno ucciso, Gesù. All’asilo me l’hanno detto, ma non mi va di ripeterlo, poi magari faccio brutti sogni»
«Sì ma poi è risorto»
«Ah, ecco, la resuscitazione, questa non l’ho capita, ma è un po’ come una magìa»
«Resurrezione»
«Resuscitazione suona meglio, sembra di una cosa che vola»
«In cielo?»
«Sì, come è capitato a nonna, anche lei è andata in cielo, con la resuscitazione»
«Non proprio, nonna è in cielo con l’anima, Gesù è risorto tutto quanto, ha vinto la morte, anche se è complicato da spiegartelo»
«Tutto quanto è andato in cielo, ma non solo come polvere. A proposito, il nonno di Martina neanche con la polvere è andato su»
«Come mai?»
«Ti dico un segreto: quando sono andata a casa di Martina, in salotto aveva un baulino»
«Un baulino?»
«Sì, come un piccolo vaso con il coperchio che si apre, ma resta attaccato, insomma non cade. E in questo baulino, ha detto Martina, sai chi c’è?»
«Chi c’è?»
«Suo nonno. Sai papà, suo nonno può stare lì dentro, anche appoggiato alla libreria quando si guarda la televisione. Ma io non capivo una cosa: come faceva un nonno intero a star dentro una scatola così piccola?»
«E Martina ti ha risposto?»
«Sì, me l’ha detto in un orecchio. Avvicinati che te lo dico anche io nell’orecchio»
«Ecco»
«Incenerito. Trasformato in cenere. E secondo me, incenerito da un drago»
«E i draghi esistono?»
«Non mi viene in mente nessun altro capace di fare una magia come quella. Incenerito fine fine. Martina ha anche aperto il baulino, ma io non ho voluto avvicinarmi a nonno»
«E perché? Avevi paura?»
«No, sono stata alla larga perché secondo me puzzava di morto»
«Ah ecco, ma sai com’è la puzza di morto?»
«No, ma se non è andato in cielo, prima o poi puzza. Nonna, invece, è andata in cielo, vero? Peccato perché quando è morta io volevo vederla, ti ricordi? Avevo fatto anche un disegno con un vestito azzurro per lei, ma voi non me l’avete fatta vedere perché era andata in cielo»
«Sì ma solo con l’anima. Il corpo, quello che puzza quando deperisce, è al cimitero. E poi diventa anche quello polvere»
«Uff, che confusione, non si capisce niente. Ma allora, è vero, solo Gesù è resuscitato? E se ha fatto finta di morire? Sì dai, ha fatto un po’ finta»
«No, è morto davvero, poi è tornato in vita, quando era già stato messo nella sua tomba. C’è scritto in un libro che si chiama Vangelo»
«Allora Gesù è un po’ magico, come il drago»
«Sì, più o meno, solo che Gesù non incenerisce nessuno»
«Ma potrebbe fare una magia per i bimbi poveri, se glielo chiediamo magari la fa»
«Già, magari la fa»
I bambini ti fanno riflettere più dei filosofi. Sei costretto a rispondere e nel farlo ti rendi conto di quante sono le cose sulle quali non ci si sofferma mai abbastanza; ti rendi conto di quanto sia difficile spiegare ciò che dai per assodato e invece è frutto della tua educazione, cultura, civiltà, religione, credo politico. E poi, ‘sti piccoli mostriciattoli adorabili sembra proprio che ci godano a metterti in difficoltà e colgono ogni incongruenza o stonatura… mica è facile fregarli. E d’altronde nemmeno si deve.