Parola ambivalente che dice uscita da una situazione di pericolo o di ristrettezza, ma anche risoluzione di un impegno o di un dovere.
Noi, probabilmente, la stiamo vivendo nella sua duplicità di significato.
Solo se ri-usciamo da questa rischiosissima situazione, possiamo dimostrare di aver corrisposto agli impegni che – figli e nipoti – ci chiedono, per guardare alla loro vita con un minimo di fiducia.
Dobbiamo dotarci di audacia e, al tempo stesso, di sagacia per osare quel salto di qualità senza il quale rimaniamo appiattiti e inerti, prigionieri del nostro passato.
- Siamo qui perché non c’è alcun rifugio dove nasconderci da noi stessi. Fino a quando una persona non confronta se stessa negli occhi e nei cuori degli altri, scappa. Fino a quando non permette loro di condividere i suoi segreti, non ha scampo da essi. Timorosa di essere conosciuta non può conoscere se stessa né gli altri: sarà sola. Dove altro se non nei nostri punti comuni possiamo trovare un tale specchio? Qui, insieme, una persona può, alla fine, manifestarsi chiaramente a se stessa, non come il gigante dei suoi sogni né il nano delle sue paure, ma come un uomo parte di un tutto con il suo contributo da offrire. In questo terreno noi possiamo mettere radici e crescere, non più soli, come nella morte, ma vivi a noi stessi e agli altri.
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