L’aereo tocca il suolo nicaraguense alle nove della sera ore locali. In aeroporto ci riceve una nutrita delegazione, tra cui anche l’ambasciatore italiano Antonio D’Andria.
Danze in costumi tipici seguiti poi dal saluto di un rappresentante del Governo e della Anyway travel, che ci accompagnerà lungo tutto il viaggio. Non poteva mancare la Flor de cana, una delle aziende immagine del Niragua. Il suo rum è tra i prodotti più conosciuti e apprezzati, insieme al caffè e ai rinomati sigari.
L’accoglienza è un tratto importante per il popolo nica che è fiero della propria storia a partire dal nome dello scalo della capitale. Augusto Cesar Sandino, l’eroe nazionale, incarna in pieno lo spirito autonomo e libero di questa terra. Le sue gesta fanno parte della cultura e della tradizione popolare per il suo coraggio di opporsi a ogni tipo di dominazione.
La capitale Managua anche a quest’ora è un brulichio di gente sulla strada, di fritangas, di insegne e di piccole luci che vediamo solo di sfuggita mentre si percorre la caretera norde verso l’hotel InterContinental. Andrea, milanista convinto, e romano di origine, ci condurrà lungo tutto il farm e press trip.
Un lungo viaggio quello di oggi, una sorta di “numero zero” per Blue Panorama, che è filato via liscio, malgrado le quasi diciotto ore tra volo e scalo a L’Habana.
Ora si farà i conti con il jet lag, ma è già qualcosa che appartiene a domani. Per intanto pensiamo a dormire in questa prima notte centroamericana.