Seppur breve, una visita a Tiscapa lascia il segno. Il primo per un demenziale carro armato spedito dall’italiano Musolini all’amico Somoza.
Il secondo, ben più serio e profondo, per la mostra su Sandino che termina con pochi riquadri sulle notti della tortura. Siamo verso la fine degli ani sessanta e la barbarie di una dinastia autoritaria e feroce mostrava la propria violenza proprio sotto il palazzo presidenziale, dove si trovava un luogo di tortura.
Oggi, a leggere quei racconti, si resta increduli di quanto possa scendere negli inferi l’animo umano incapace di provare qualsiasi pietà. La tortura è la pratica più disumana che si possa mettere in atto. Stilare una classifica degli orrori non serve, ma qui avrebbero comunque ottenuto posizioni alte.
Le notti della tortura
La sagoma di Sandino si leva alta e imponente in cima alla Loma de Tiscapa. Quasi a proteggere tutto il suo Nicaragua. E da qui la vista è davvero “linda” come si dice in questi casi. È il verde il protagonista assoluto del panorama. Il traffico rumoroso e disordinato e nessuna regola urbanistica da quassù quasi scompaiono.