Nato nel 1942 a Masatepe, un piccolo centro a sud di Managua, ha iniziato a scrivere a 17 anni. I suoi libri sono tradotti in quasi tutto il mondo, anche se in Italia si trova con difficoltà solo Adios muchachos, sulla storia della rivoluzione sandinista. La sua storia è emblematica rispetto a quella del suo paese. Si è opposto alla dittatura di Somoza e quando la rivoluzione sandinista trionfò divenne vicepresidente della Repubblica. (Nella foto con Daniel Ortega a sinistra, Tomas Borge alla sua destra)
La sua biografia è ricca di diversi ruoli. Scrittore di fama internazionale, docente, giornalista e certamente politico. Qual è la sua vera vocazione?
«La letteratura. Scrivo da quando avevo 17 anni. Occorre tener conto che siamo in America Latina e qui la mescolanza tra politica e scrittura è molto diffusa. Stupirebbe il contrario perché il pubblico chiede di sapere quali siano le opinioni di chi scrive. Fare diversamente verrebbe visto come la volontà di stare in una torre d’avorio».
Intervista realizzata a Managua con Valeria Ocampo Porras