Sono passati cinquecento anni da quando, nel 1610, il volcan Momotombo ridusse in macerie tutta la città. Ci avevano già pensato i conquistadores spagnoli a seminare il terrore. Una violentissima eruzione diede il colpo di grazie distruggendo completamente la vecchia capitale.
Ci vollero oltre trecento anni perché le ricerche condotte dalla università Unan dessero il primi frutti. Venne scoperta la grande chiesa, la piazza principale e il corpo decapitato di Francisco Fernandez de Cordoba, fondatore di Leon e Granada.
Nel 2000 l’Unesco dichiarò le rovine di Leon Viejo come patrimonio dell’umanità. Fu il primo riconoscimento per un sito nicaraguense e da allora sono sempre più i turisti che deviano lungo la strada per visitare il parco archeologico.
Speriamo che riescano a mantenerlo meglio di come l’Italia stia facendo con Pompei