Gianni con il cuore nel volo

Gianni Fiorelli a destra con alla sua sinistra Laureano Ortega Murillo e Hildebrando Reynes

Una voce da ragazzo nel corpo di un cinquantenne rivela la carica, l’entusiasmo, l’energia e la curiosità di Gianni Fiorelli. È lui a condurre il Fam. Trip in Nicaragua per conto della Blue Panorama, la compagnia di volo italiana che, dopo anni, l’11 luglio inaugurerà una rotta diretta tra l’Europa e il paese Centroamericano.
Passare alcuni giorni con lui è piacevole per la sua personalità, e anche perché può raccontare molte esperienze legate al mondo del volo. Come è nato questo interesse per il Nicaragua?
«Dall’incontro a Cuba del presidente Franco Pecci con alcuni personaggi di AnyWay Travel. Poi c’è stato un altro momento di confronto a Managua, e da lì l’idea del volo diretto ha preso consistenza. Si è pensato di costruire un “ponte” tra l’Italia, l’Europa e il Nicaragua che dia ulteriore impulso al paese centroamericano e anche alla nostra compagnia di volo, già impegnata nei Caraibi»

L’ambasciatore a Managua D’Audria e Gianni Fiorelli

Perché questo viaggio, e come mai sei stato scelto tu?
«Il viaggio era un’occasione speciale per far conoscere il Nicaragua. Per la nostra compagnia avrebbe dovuto partecipare qualcuno del commerciale, ma visto che io sono tra quelli che ha più anzianità nell’azienda, ho esperienza anche in quel settore e me la cavo con lo spagnolo, hanno scelto me».

Che bilancio si può fare dell’esperienza?
«Il viaggio è andato bene. Un impatto importante sia sotto l’aspetto umano che turistico. Il Nicaragua è un paese che senti a pelle. In questi giorni abbiamo potuto rivivere una parte della storia che hanno vissuto e ci si rende conto della loro forza di ribellarsi alle ingiustizie. Vedere alcuni luoghi, i segni delle battaglie, ti fa venire la pelle d’oca. Mi resteranno in mente gli occhi lucidi delle persone che ci hanno fatto da guida al museo della rivoluzione a Leon. Persone che hanno lottato e pagato con il sangue la propria libertà».

L’ambasciatore italiano ci ha seguiti con molta attenzione. Che ne pensi?
«È stato molto vicino a questo viaggio e lo ha testimoniato con l’accoglienza all’arrivo in aeroporto e poi con la cena calorosissima dell’ultima sera. Era realmente interessato alla nostra esperienza e desideroso di sapere come fosse andata. Il nuovo volo può dare grande impulso agli scambi con il Nicaragua a partire dal turismo, ma non solo».

Durante tutto il viaggio, a testimoniare il loro interesse, è stato con noi il vicedirettore dell’aeroporto di Managua, come vedi le potenzialità del loro scalo?
«L’ho potuto osservare solo da viaggiatore e ascoltare i dati che ci sono stati forniti. Dovrei verificare alcuni aspetti tecnici, ma penso che ci siano tutte le potenzialità per contenere tanti altri passeggeri. Il fatto poi che stiano lavorando per allungare la pista di altri 800 metri è un buon segnale. Finita quell’opera potranno atterrare anche i Boing 747 e gli Airbus A340».

Quali sono le caratteristiche del volo Blue Panorama che si inaugurerà l’11 luglio?
«Volerà un Boing 767/300 ER da 272 posti, 12 in business e il restante in economy. Non abbiamo uno storico per poter fare previsioni, ma siamo molto fiduciosi. Sarà un volo circolare con rotta da Roma a L’Avana e poi Managua, e poi dalla capitale nicaraguense a Roma diretto».

Dal 1998 a Blue Panorama, qual è oggi la tua funzione nella compagnia?
«Arrivo da una lunga esperienza nel settore commerciale per diversi tour operator. All’inizio anche per la compagnia svolgevo questa mansione, poi mi è stato offerto di occuparmi dei voli in modo diretto e, dopo un’esperienza di due anni a Cuba, da sette sono caposcalo a Fiumicino. Gestisco, a seconda delle stagioni, circa 250 voli alla settimana».

Durante la conferenza stampa a fine viaggio

Che significa “gestisco i voli”?
«A terra ho la totale responsabilità dell’aereo. Il nostro è un lavoro paradossale con tempi lunghissimi in volo e strettissimi in aeroporto per farlo decollare. Le mansioni da svolgere sono tantissime e bisogna saper dare risposte in tempi rapidi, a volte pochi secondi. L’aereo sta a terra dai 45 minuti alle due ore e in quei tempi devi pensare a tutti i servizi al cliente e alla preparazione del volo comprese le pulizie, rifornimenti, verifica del personale e molto altro. Tutto salvo imprevisti che possono trasformarsi in veri problemi. Ne abbiamo avuto una riprova sia all’andata che al ritorno quando una spia che non si spegneva e un maltempo forte possono procurare ritardi fastidiosi per i viaggiatori».

Quale sviluppo avrà il settore aereo?
«È in continuo sviluppo, basta pensare alle linee low cost. Venti anni fa era impensabile volare con 20mila lire o con 20 euro e volava solo un ceto sociale medio alto. Oggi può volare chiunque».

Quali sono le tue passioni personali?
«Fino a qualche anno fa il windsurf. Solcare le onde alle prime ore del mattino mi dava un senso di libertà assoluto. Amo l’antichità e mi piace andare a vedere i mobili antichi, gli orologi perché senti tutta la tradizione. Adoro i luoghi del buon cibo abbinati all’arte come può essere un castello in Provenza o una masseria in Puglia».