Un viaggio “architettonico” ad Edimburgo con Marina Inì

Questa volta conosciamo Marina Inì, la studentessa varesina dal nome insolito che si è trasferita per un periodo ad Edimburgo per seguire la sua passione e frequentare la magistrale in Storia dell’Architettura.
Partiamo quindi per un viaggio nel mondo dell’architettura scozzese, sperando che gli scatti di Marina ispirino qualcuno a visitare questo bellissimo paese.

1.  Descrivi in poche righe chi sei

Sono una studentessa di storia dell’architettura nata e cresciuta nel varesotto. La mia passione per l’architettura risale agli ultimi anni di liceo classico. Alla triennale ho frequentato Beni Culturali presso l’università degli Studi di Trento. Dopo la laurea ho deciso di frequentare la magistrale all’estero poiché in Italia non esiste un corso specializzato in storia dell’architettura a livello magistrale. Ho quindi vissuto per un anno a Edimburgo, città fantastica, internazionale, ricca di cultura e storia e con un’università straordinaria dove ho frequentato il corso magistrale “Architectural History and Theory”. Ora sono tornata in Italia e sto preparando l’ammissione al dottorato presso diverse Università straniere.

2.  Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?

Mi è piaciuto moltissimo! Mi sono divertita a scattare fotografie di Edimburgo nel mio tempo libero e a condividerle con il pubblico di VareseNews. Mi ha dato anche lo spunto a esplorare zone di Edimburgo che non avevo ancora avuto tempo di vedere.

3.  Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?

Utilizzo molto Instagram in quanto appassionata di fotografia e di fotografia istantanea (polaroid e instax). E’ molto utile per far conoscere il proprio lavoro e per esplorare quello degli altri. Rispetto ad altri social come Facebook o Twitter, su Instagram, dove non uso i filtri, quello che conta è ancora la qualità artistica dell’immagine e la capacità di saper raccontare qualcosa attraverso le immagini.

4.  Cosa ti piace raccontare?

Attraverso le fotografie, soprattutto istantanee, racconto il mio mondo quotidiano. Scatto molte foto di soggetti “casalinghi” (ambienti della mia casa, i miei gatti) o che fanno parte della mia quotidianità.

5.  Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?

Inizialmente ho sentito molto la responsabilità di avere un pubblico molto più ampio del normale e di non “postare” solo a nome mio ma a nome di VareseNews. Comunque dopo il primo giorno mi sono sentita più a mio agio.

6.  Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Da quella esperienza ho cambiato il mio modo di usare Instagram, ora cerco di postare immagini più significative, consapevole del fatto che ci sia un pubblico “reale” che guarda e apprezza (o no) le mie foto.

7.  Qual è l’opinione che i Scozzesi hanno degli Italiani e dell’Italia?

Non ho una risposta molto precisa a questa domanda. La cultura del Regno Unito è molto multiculturale e aperta alle altre (nonostante l’esito della Brexit che non rispecchia la volontà degli Scozzesi) e non ho mai affrontato direttamente il discorso. Va anche detto che i miei compagni di corso erano Russi, Pakistani e Cinesi e i professori erano sia Inglesi che Americani, Canadesi e Australiani… ho imparato molto su molte culture diverse ed è stato bello vivere per un anno in un paese in cui la provenienza delle persone che incontri è così varia e non sempre ovvia.

8. Dato che ti interessi di architettura e ne hai fatto il soggetto dei tuoi scatti, cosa ti ha colpito di più della Scozia da questo punto di vista?

In generale, gli Scozzesi tengono molto in considerazione il loro patrimonio culturale e  architettonico e forse dovremmo imparare da loro. I loro musei e il loro patrimonio sono ben valorizzati e le attività culturali sono molto interessanti. Quello che però mi ha colpito di più è stata l’università. E’ ben organizzata, a misura di studente in ogni dettaglio,  ben integrata con la vita della città e in generale con la società.

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