L’architettura di Milano secondo Luisa Selo

Concludiamo la nostra rassegna milanese con Luisa Selo, che ci propone un punto di vista giovane, fresco e architettonico del capoluogo lombardo. Con i suoi scatti ci ha mostrato la doppia faccia di una Milano sempre più europea e moderna, ma allo stesso tempo fedele alla tradizione.


1.  Descrivi in poche righe chi sei
Sono un giovane architetto specializzato in ambito retail e che vive a Milano. Ho vissuto un anno a Brisbane e sono appassionata di viaggi, trekking, letture che spaziano dai classici ai blog di lifestyle.

2.  Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?Decisamente positiva. Trovo che sia stato molto interessante gestire un account business di una testata giornalistica, che ha sicuramente altre dinamiche rispetto ad un account Instagram non aziendale.

3.  Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione? Funziona molto, perché è veloce. Adesso viviamo in una società dove tutto va avanti alla velocità della luce ed Instagram ha un grande successo perché è immediato, si condividono “istanti”. Lo svantaggio è che si rischia di avere sempre una visione superficiale delle cose.

4.  Cosa ti piace raccontare?
Di solito condivido foto di architettura (deformazione professionale) e dei miei viaggi.

5.  Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?
Significa rendersi conto realmente del numero dei tuoi followers e quindi pensare bene alla foto da condividere in modo da avere più visibilità. Significa non solo raccontare una storia, ma scegliere COME la si vuole raccontare. Sostanzialmente significa organizzare un mini progetto di marketing.

6.  Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Sicuramente mi ha resa più consapevole nella gestione degli strumenti social media.

7.  Com’è Milano dal punto di vista architettonico? Cosa la distingue da altre città?
Milano è una città ibrida, con diversi tessuti urbani che si intrecciano fra loro. Questa è, secondo me, una caratteristica che la rende unica e affascinante. Si passa dalle colonne romane agli edifici fluidi di Zaha Hadid. Milano è aperta all’innovazione architettonica e al cambiamento e già soltanto per queste ragioni è la città più europea in Italia.

8.  Che evoluzione architettonica sta prendendo negli ultimi anni Milano?
Tutte le grandi metropoli possiedono un CBD, ovvero un “central business district”. Milano ne era sprovvista fino a poco tempo fa. Adesso con Porta Nuova si è adeguata anche lei con un progetto che  a mio avviso è più che riuscito. All’estero questi quartieri finanziari, una volta finito l’orario lavorativo, diventano quartieri morti poco frequentati. A Milano invece si è data importanza allo spazio pubblico e al mix di funzioni (residenziale, commerciale e finanziario) mantenendo sempre viva la zona. Tralasciando i pareri estetici, da un punto di vista pratico e funzionale invece l’architettura contemporanea milanese funziona davvero come se fosse un attivatore sociale. Quindi secondo me non solo Milano si sta adeguando architettonicamente ad essere una città davvero internazionale, ma soprattutto lo sta facendo senza trascurare importanti fattori.

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