
Con il passare dei giorni l’idea del progetto mi sembrava sempre meno folle.
Ne ho parlato a lungo con Giori, responsabile a Managua di Terre des hommes per l’Italia. Non si trattava di realizzare un singolo strumento di comunicazione, ma un contenitore che desse valore alle attività dei progetti dove sono coinvolti bambini e ragazzi.
Una proposta utile, oltre che interessante. Utile perché gli oltre quattromila partecipanti possono vivere il loro rapporto con l’informatica in modo reale e non solo attraverso lo studio. L’altra ragione è quella di mettere in collegamento mondi e culture diverse. Una vera ricchezza che abbatte spazi e condizioni economiche permettendo un vero scambio.
La conferenza stampa, ma soprattutto la giornata di lavoro per iniziare un percorso di formazione, è stata molto positiva e ha fatto emergere tutto l’entusiasmo e la passione dei ragazzi che vi hanno preso parte.
I progetti coinvolgono aree diverse del Nicaragua. Si va da zone agricole come Masaya, fino alla riserva naturale del Guatuzos e alla città di Managua.
Un ringraziamento particolare a tutti quelli che si sono impegnati per la realizzazione. In Italia la Whirlpool, Elmec e Hagam, oltre a Varesenews che ha coordinato il tutto. In Nicaragua sono in tanti e uno per tutti Marco Antonio oltre a Giori Ferrazzi di Terre des hommes.