Lo sviluppo di Bluefields

Lori a Corn island e Cassandra Batista a Bluefields ci assistono negli aeroporti.  “Qui sulla costa atlantica – racconta la ragazza responsabile del turismo in questa regione autonoma – arrivano oltre mille persone all’anno. I turisti vengono per visitare la laguna de Perla e molti sono di transito per Corn island. Ci sono molte comunità indie nei dintorni che parlano anche lingue originali, ma la maggioranza degli abitanti parla miskito e creolo che è simile all’inglese. La tradizione principale è il palo de mayo che è la rappresentazione della fertilità”.
Le possibilità di sviluppo sono forti in questa area e ce lo spiega Luciano Hurtado, l’amministratore dell’aeroporto di Bluefields.
“Transitano da qui centinaia di persone sia per andare a Managua che a Puerto Cabezas e Corn Island, ma potrebbero essere molti di più se avessimo più voli. La Costena, la piccola compagnia locale, non riesce a soddisfare tutte le richieste”.
Luciano è di Managua, ma vive qui da trent’anni e ha sposato una donna della costa con cui ha tre figli, “tutti baron. Mi piace questa zona perché è ricca di tante cose: tradizioni, cucina, bellezze naturali. Non è facile arrivarci senza aerei perché servono cinque ore di auto fino a Rama e oltre un’ora di barca. Una nuova compagnia aerea ci aiuterebbe molto per favorire meglio il turismo di tutta la costa atlantica”

 

Un pensiero su “Lo sviluppo di Bluefields

  1. Bellissimo non pensavo che il Nicaragua nascondesse queste bellezze. Non ne parla mai nessuno.

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