Tutta cambia perché nulla cambi

E’ passata un’estate  e al rientro, riattaccando la spina ognuno forse si chiede: ma cosa è cambiato? Quali sono le novità per l’autunno? Quali importanti provvedimenti sono maturati sotto il sole di luglio? Quali progetti stanno prendendo forma? Allora si accende la tv, si riacquistano i giornali e si aprono le pagine web dei quotidiani. Risultato? Tutto gira – purtroppo – ancora intorno ai problemi personali del signor Berlusconi, un yes manpregiudicato che ha frodato il fisco per parecchi milioni di euro. La politica si sta occupando di come salvare o lasciar cadere nell’oblio l’uomo che ha bloccato la vita politica ed economica italiana, degradando cultura e costumi fino a diventare lui stesso animatore di spettacoli di grande  povertà e tristezza. E nel pieno di una delle più grandi crisi che l’occidente capitalistico deve affrontare vediamo personaggi da circo diventare protagonisti della vita politica italiana. Tra pitonesse smarrite e incarognite,  servi sciocchi, yes man trasformati in zerbini, automi che ripetono i mantra imparati all’ultima convention dell’odio, l’Italia si sta velocemente trasformando in un’anomalia selvaggia. Nessun paese forse al mondo riuscirebbe a fornire uno spettacolo più degradante di quanto stiamo facendo noi. Non si riesce neanche più a ragionare di cose importanti, trascinati dalla corrente del grottesco, del surreale, dell’inammissibile. pitonessaUna sentenza di terzo grado che passa in giudicato che si vorrebbe carta straccia perché alcuni milioni di italiani hanno creduto alla miserabile favola dell’abolizione dell’Imu quando un gruppo di affaristi ha occupato i posti cruciali delle istituzioni per fare gli affaracci propri e convincere il popolo che quella è la strada della libertà. Cos’altro deve succedere perché una qualche forma reale di indignazione si levi?

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