Uomini agli antipodi

Berlusconi decaduto è una buona notizia. Dove vada a scontare la sua penitenza è irrilevante, anche se molti si affannano a proporre soluzioni anche un po’ umilianti. Così, in questa competizione di profferte vorrei suggerirne una più simbolica che realistica. Dal momento che Berlusconi e il berlusconismo rappresentano il peggio del capitalismo Mujicamoderno, spregiudicato, familistico, clientelare, arrogante, al di sopra delle regole, forse un periodo di “stage” riabilitativo presso due giganti della modernità gli farebbero bene: sei mesi da Papa Bergoglio  e sei mesi da José “Pepe” Mujica. Non sappiamo cosa succederebbe, ma sono certo che non resterebbe indifferente alla loro nuova visione del mondo e che migliorando lui, migliorerebbe Papa Bergoglioanche un po’ lo spirito berlusconiano disceso in questi anni sull’Italia.

Tutta cambia perché nulla cambi

E’ passata un’estate  e al rientro, riattaccando la spina ognuno forse si chiede: ma cosa è cambiato? Quali sono le novità per l’autunno? Quali importanti provvedimenti sono maturati sotto il sole di luglio? Quali progetti stanno prendendo forma? Allora si accende la tv, si riacquistano i giornali e si aprono le pagine web dei quotidiani. Risultato? Tutto gira – purtroppo – ancora intorno ai problemi personali del signor Berlusconi, un yes manpregiudicato che ha frodato il fisco per parecchi milioni di euro. La politica si sta occupando di come salvare o lasciar cadere nell’oblio l’uomo che ha bloccato la vita politica ed economica italiana, degradando cultura e costumi fino a diventare lui stesso animatore di spettacoli di grande  povertà e tristezza. E nel pieno di una delle più grandi crisi che l’occidente capitalistico deve affrontare vediamo personaggi da circo diventare protagonisti della vita politica italiana. Tra pitonesse smarrite e incarognite,  servi sciocchi, yes man trasformati in zerbini, automi che ripetono i mantra imparati all’ultima convention dell’odio, l’Italia si sta velocemente trasformando in un’anomalia selvaggia. Nessun paese forse al mondo riuscirebbe a fornire uno spettacolo più degradante di quanto stiamo facendo noi. Non si riesce neanche più a ragionare di cose importanti, trascinati dalla corrente del grottesco, del surreale, dell’inammissibile. pitonessaUna sentenza di terzo grado che passa in giudicato che si vorrebbe carta straccia perché alcuni milioni di italiani hanno creduto alla miserabile favola dell’abolizione dell’Imu quando un gruppo di affaristi ha occupato i posti cruciali delle istituzioni per fare gli affaracci propri e convincere il popolo che quella è la strada della libertà. Cos’altro deve succedere perché una qualche forma reale di indignazione si levi?

Vogliamo sapere chi sono i 101!

Nessuno più capisce le logiche interne del partito democratico, soprattutto chi democratico è senza essere del partito. Eppure le logiche interne interferiscono con la vita reale del paese e la scelta di impallinare Romano Prodi – l’unico che riuscì a battere per ben due volte Berlusconi – è qualcosa che un democratico non può accettare e  che chiede chiarezza. La dirigenza del partito prima di qualsiasi altro gesto politico, prima di qualsiasi larga intesa, prima di qualsiasi governo Napolitano, prima di qualsiasi ulteriore gesto suicida, deve dire chi sono coloro che hanno rifiutato di dare una svolta al paese votando per Prodi. Non è accettabile il silenzio che perdona e l’ipocrisia dell’oblio.decadenza2

Se il Pd è votato al suicidio, con una classe dirigente arroccata sulle proprie posizioni di privilegio e  litigiosa al suo interno su cavilli di correnti e di piccole spartizioni feudali del potere, significa che non merita più il voto di molti milioni di italiani come già sta avvenendo. Su questa strada, non ci sono salvezze ma solo un lento, inesorabile e triste declino di un progetto di una socialdemocrazia che abbia a cuore sviluppo vero,  equità e giustizia sociale. Continuiamo così, facciamoci del male!