Sbagliando si sbaglia

Il PD e Grillo hanno consegnato l’Italia ancora una volta  a Berlusconi. Prima Grillo dicendo no all’accordo con il Pd poi il  Pd rifiutando di votare Prodi e poi Rodotà. Nessuno capisce veramente il progetto della coppia Grillo/Casaleggio, ma ci devono essere delle ragioni personali che a noi sfuggono poiché l’idea che per fare pulizia della cattiva politica si debba distruggere tutto e tutti, non sta né in cielo né in terra e sembra più un pericoloso delirio che un progetto politico. sbagliareL’idea poi di non votare Prodi ma neanche Rodotà, sembra un regolamento di conti interno ad un partito che è ripiegato ancora una volta su se stesso e sulle sue logiche interne di potere. Tra i due litiganti il terzo – Sig. B. – gode, e via per un altro giro di giostra nel girone infernale della politica degli interessi di parte che abbiamo visto e vissuto sulla nostra pelle. Sbagliando si sbaglia e i cittadini sono arrabbiati. Ma se non si riesce ad incanalare la rabbia come sembrava fare il movimento cinque stelle allora accade l’orribile che abbiamo visto ieri, la follia di sparare ai tutori dell’ordine, come se fossero i rappresentanti della politica. Così ognuno si sfoga da sé con gesti criminali, disperati e di cieca rabbia. Di questo, tutta la politica è responsabile, e non serve adesso che le “destre” cavalchino il gesto per scaricare la responsabilità sulle fazioni opposte. Diciassette anni di cattiva politica sono una grande responsabilità e che le larghe intese diventino adesso larghe responsabilità!

Un nuovo 25 aprile

Festeggiamo il venticinque aprile eppure, dopo più di mezzo secolo l’unica cosa buona che si possa dire è che non abbiamo avuto più guerre tra paesi europei. E non è poco! Ma la disuguaglianza in Italia è cresciuta in modo insopportabile, la distribuzione del reddito ha raggiunto livelli tali per cui il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza. Questo non solo grida vendetta per l’ingiustizia che rappresenta,  ma è una delle ragioni per la quale la domanda interna per consumi sta arretrando a livello di trent’anni fa e questo alimenta la recessione economica nel nostro paese. 25 aprileLa combinazione di mercato libero, finanza sfrenata, politica miope ed egoista, ha generato una miscela esplosiva che sta avvelenando la vita del nostro paese. Il bene comune nessuno sa più cosa sia nella politica e resta tema di discussione colta tra intellettuali e utopisti. La politica si annulla nella sua insopportabile contrapposizione per il potere, senza proporre progetti di società, cosi ché l’Italia scivola lentamente verso una dimensione di arretratezza fatale, raggiungendo pericolosamente punti che possono essere di non ritorno rispetto ai paesi europei, ma soprattutto rispetto ai paesi emergenti. Serve una nuova liberazione, un nuovo 25 aprile fatto di impegno. Non si può più dire: “quelli di destra e quelli di sinistra”. Destra e sinistra siamo noi e come i partigiani della seconda guerra mondiale dobbiamo, casa per casa, giorno dopo giorno, liberarci nuovamente dalle orribili condizioni in cui la cattiva cultura civica e di riflesso, la cattiva politica ci hanno gettato. Non possiamo più gridare: “liberateci!”, ora serve dire “Liberiamoci!”

Ma ci stanno prendendo per i fondelli?

Adesso viene il bello, Brunetta si siederà di fianco a Fioroni, Mauro a discutere con Giovanardi, Franceschini a negoziare con La Russa, Ravetto a convincere Barca…… e mi fermo qui. Va bene che la politica è l’arte del compromesso, ma non esageriamo. Che cosa potranno mai fare tre visioni del mondo così distanti e conflittuali sedute allo stesso tavolo? Prendere decisioni? Ma su cosa? E quali decisioni? Non sono riusciti fino ad oggi neanche a cambiare la legge elettorale figuriamoci governare la crisi. Sarà ancora tempo perso, tempo prezioso, perché la gente perde il lavoro, gli esodati si suicidano, le famiglie scivolano nella povertà, e le imprese chiudono definitivamente, desertificando il tessuto produttivo. L’Italia avrà il governo dei veti incrociati, incapace di prendere qualsiasi decisione significativa per il proprio popolo. sordi

In tutti i paesi, l’alternanza tra fazioni opposte, liberisti e socialdemocratici, serve ad applicare ricette che affondano le proprie radici in visioni del  mondo che per loro natura non sono conciliabili. Stato o mercato? Liberismo o socialdemocrazia? Uguaglianza o disuguaglianza? Pagare le tasse tutti o solo i lavoratori dipendenti? Lottare contro la corruzione oppure cavalcarla?

Ci vuole ancora molta pazienza ad essere italiani, però che almeno ce lo si dica che ci stanno prendendo per i fondelli.

Surreale, piuttosto surreale.

Per fortuna l’Italia è piena di ingenui perché altrimenti questa politica non potrebbe sopravvivere alle proprie bugie, codardie e omertà neanche un giorno di più. Il parlamento sembra un carrozzone di confusi più che un consesso di saggi condottieri della patria.orologi Oggi, Berlusconi saluta Napolitano come il salvatore della patria (leggasi che spera che lo salvi dalle patrie galere) quando fino a ieri era anche lui un comunista e ha tolto l’appoggio proprio ad un governo Napolitano e che domani mattina dovrà farne uno proprio uguale a quello che lui ha  furbescamente delegittimato. Bersani chiede aiuto a Napolitano sapendo che l’unico governo possibile è quello che lui ha cercato di evitare da oltre due mesi. Monti cerca legittimità da Napolitano quando lui è il primo che gli ha disobbedito “salendo in politica” schiavo com’è della propria ambizione. testeE Grillo grida al colpo di Stato quando l’attuale stato delle cose dipende anche dalla sua intransigenza e rifiuto a trovare un accordo di governo con le forze affini del Pd. Sembra di abitare in quadro di Salvador Dalì, dove gli orologi colano dalle credenze o in uno di Magritte dove le teste non trovano più i loro corpi.

 

Amato no, per favore

Si potrebbe intravvedere un po’ di luce in fondo al tunnel e del terreno solido nella palude: Stefano Rodotà for president. Chi meglio di lui? Competente, integerrimo, autorevole, rodotàimpegnato sui diritti civili. In più piace anche a Grillo e al movimento cinque stelle. Ecco la soluzione. La sua elezione, sembra di capire dai “rumors”, aprirebbe la porta ad un possibile  governo Bersani “del cambiamento”. La pedina giusta? Lo capiranno i dirigenti?

Amato no, per favore. Proprio per essere l’uomo che non dispiace a molti, rischia di essere colui  che non piace a nessuno. Fu lui, socialista e craxiano, che una notte prelevò forzosamente i soldi dai conti correnti degli italiani, che fece una delle manovre finanziarie più dure di tutta la storia della repubblica, che ha occupato più poltrone di qualsiasi altro politico. amatoChe accumula un numero esorbitante di pensioni e privilegi.  Non si parlava di rinnovamento?

Avanti miei Prodi!

Tra i dieci papabili del referendum online del movimento cinque stelle compare anche Romano Prodi, presidente del consiglio fatto fuori dalla compra-vendita di parlamentari, di cui oggi si comincia a saperne di più a fronte delle confessioni” del senatore De Gregorio. Uno scandalo gravissimo di cui ancora si stenta a parlarne e a fare chiarezza totalmente.

Chi altro meglio di lui potrebbe rappresentare il riscatto di moralità di cui l’Italia necessita.

Forse non tutti sanno che nel breve governo guidato da Romano Prodi, l’avanzo primario aveva invertito la tendenza, per un profondo lavoro di risanamento della finanza pubblica. Poi certo, il centro-sinistra è piuttosto debole nel saper comunicare ai propri cittadini quello che sa fare e, complice un po’ di supponenza e di arroganza stile D’Alema, non molti hanno potuto capire e apprezzare il lavoro di Prodi.Prodi3

Prodi è come un Bersani stagionato, che trasuda onestà e sobrietà. Certo, anziano e navigato democristiano. Ma se il nuovo è il binomio Lombardi-Crimi, maldestri portavoce del movimento di Grillo e Casaleggio, allora forse lo stagionato Prodi, figlio della scuola della politica che fu la democrazia cristiana, rappresenta ancora una garanzia di “savoir faire” oltre che di competenza e prestigio internazionale. I numeri ci sono poiché è il parlamento a votare il presidente della repubblica e sommando i voti del Pd a quelli del movimento cinque stelle, appare un’elezione qualificata, che potrebbe dare il suo esito anche in prima elezione che richiede i 2/3 dei votanti.

Allora cosa aspettiamo, avanti miei Prodi!

P.S.

Sembra che con Prodi presidente della repubblica il signor B. se ne vada all’estero. E’ proprio il caso di dirlo: “due piccioni con una fava!”

Monti e Berlusconi: metafora dell’aria di “diludendo”

La politica è una professione. Lo si vede in questi giorni nell’incapacità degli eletti cinque stelle di trovare un compromesso costruttivo per l’Italia, ma soprattutto nel tragico se non grottesco fallimento di Mario Monti.

Si è presentato sulla scena politica come il salvatore della patria, con l’aria di colui che ha capito tutto da tempo. Aveva la possibilità reale, se ne avesse avuto il coraggio e la capacità, di mettere in campo alcuni significativi gesti politici che, nel momento stesso in cui si è insediato, nessuno gli avrebbe bocciato. Erano giorni tragici e molto delicati. Ma il sig. Monti da Varese ha fatto la cosa più facile che si poteva fare: il ragioniere esattore, falciando a destra e a sinistra imposte ai più deboli senza toccare quasi nulla dei capitali liberi, abbondanti ed esentasse in circolazione e senza mai entrare nella famosa “fase due della crescita”.monti berlusconi

Ma non basta, inorgoglito e accecato dal piacere di gestire il potere si è pure candidato, nonostante il niet di Napolitano, ed è stato punito severamente dall’esito elettorale. Una candidatura alla presidenza della Repubblica sfumata in poche ore di eccesso di ambizione. L’Italia ora giace nello stallo più assoluto, ma quello che fa più male è che in questa situazione l’unico che ne giova è proprio colui che ce l’ha messa e cioè il solito, l’intramontabile, indistruttibile, imperituro ed indelebile cavaliere, la cui tenacia è pari solo alla gravità e al numero delle inchieste che lo riguardano. Agli italiani piace così? Il guascone che prima ti frega e poi ti promette che ti restituisce il maltolto? Prendiamone atto, qui più che sociologi, politologi o economisti, serve uno psichiatra per capire meglio.

 

Margaret Thatcher e Augusto Pinochet

Proprio nel giorno in cui in Cile si riesuma la salma del poeta Pablo Neruda per cercare di capire se fu Augusto Pinochet ad  ucciderlo oppure una malattia, in Gran Bretagna si preparano le esequie ufficiali per la lady di ferro Margaret Thatcher.  Leggo opposti T&Pinconciliabili: Obama che dice che è scomparsa un’amica degli USA con la regina di Inghilterra che andrà ai funerali e Ken Loach che vorrebbe “provocatoriamente” privatizzare il suo funerale mentre a Glasgow festeggiano la sua morte.  Forse bisogna ricordare alle giovani generazioni che M. Thatcher  intratteneva rapporti amicali con il dittatore Augusto Pinochet, odiava la classe operaia e si è battuta contro i minatori in modo brutale. Il thatcherismo rappresenta la quintessenza del liberismo sfrenato, proprio ciò per  cui ora siamo in questa lunga, profonda e tragica crisi. Ha provocato disastri sociali, povertà e miseria, e ha fatto pagare alla classe operaia le sue ricette neo-liberiste.  Mi sarei aspettato più sobrietà da parte di tutti, ma soprattutto da coloro che vogliono trattarla come un’icona della modernità. Non è un’eroina moderna e non merita celebrazioni. Riposi in pace.

Rivogliamo Zorro e Robin Hood

La finanza finanzia se stessa.

Il capitalismo finanziario nella sua forma estrema di liberalizzazione dei prodotti derivati rappresenta una sciagura molto più grave dell’antico conflitto tra capitale e lavoro. Per citare ancora una volta Bauman, il capitale alla fine aveva bisogno dei lavoratori e i lavorator del proprio imprenditore in un reciproco rapporto di dipendenza. Invece la finanza non aiuta l’economia ma aiuta se stessa. Un gruppo di fortunati e scaltri Paperon dei Paperoni (che sono poi banche d’affari, finanziarie, banche d’investimento etc.) gioca a monopoli sulle spalle dell’economia reale, muove ricchezze immense, specula su ogni tipo di bene e capitale quotato in borsa – che siano cereali, metalli preziosi o prodotti derivati – infischiandosene sugli effetti che provoca. Il valore di nove volte il pil mondiale è costituito da prodotti finanziari derivati che non aiutano l’economia ma al contrario, essendo posseduti da gruppi bancari, gravano sulle tasche dello Stato che deve aiutare gli istituti di credito a non fallire, per cui si crea il paradosso che i cittadini pagano le tasse per aiutare gli istituti che non aiutano le imprese e le famiglie ma solo loro stessi a fare denaro con l’uso del denaro. FinanzaSi tratta di un girone dantesco impressionante che divarica la società creando un differenziale tra ricchi e poveri che neanche il capitalismo della rivoluzione industriale inglese aveva provocato. In più, gran parte di questi derivati spazzatura giacciono nelle casse delle banche che non sanno come fare per liberarsene e sanare i loro bilanci. Si tratta di una situazione esplosiva al tal punto che  la nostra situazione politica di stallo sembra impallidire al confronto. Cosa possono fare Grillo o Bersani di fronte a tutto questo? Poco, molto poco. Però, loro due alleati potrebbero almeno avviare una qualche forma di proposta per regolamentare a livello europeo lo scottante tema della finanza autoreferenziale per fare in modo che sia sul tavolo delle autorità mondiali. Questo come sfondo. Mentre nell’immediato insieme potrebbero ridurre in modo importante i costi della PA e rifinanziare i consumi interni per rilanciare la domanda aggregata. Duecento euro nelle mani di un pensionato sono consumi il giorno dopo. Un salario ad un disoccupato sono consumi il giorno stesso, mentre tagliare la rendita e i super stipendi dei manager pubblici non creano danno a nessuno se non ai privilegiati. Dove sono finiti Zorro e Robin Hood? Ridateceli!Robin hood

Il rally dei laghi: voci fuori dal coro.

Vengo svegliato dal rombo delle auto del Rally dei Laghi, che oramai una volta all’anno funestano il fine settimana mettendo a rischio anche l’uscita dal cancello di casa. Poco importa se a me non piacciono i rombi, le auto, le gare e tutto l’universo della velocità. Provo a pensare a questa montagna, il “Sasso del Ferro” e il “Monte Nudo”, popolato di animali che vivono in pace in un ambiente prealpino idoneo, forse ancora incontaminato. Ci sono cervi, caprioli, volpi, cinghiali, tassi e scoiattoli,  falchi poiane e sparvieri. cerbiattoCome vivranno questa due giorni di rumori e invasione? Spaventati? Disorientati? Allarmati? Fuggiranno, cercheranno angoli di bosco tranquilli, lontani dal rumore? Attenderanno pazienti la fine del circo e riprenderanno il loro spazio di vita dalla domenica sera? Un trauma certo, uno sconvolgimento che non interessa a nessuno. Così, come la poiana infastidita, anche io me ne vado e mi allontano da qualcosa che in realtà mi sfugge, che non riesco a capire, che non mi appartiene. Loro a nord ed io a sud, lasciamo sfogare i cavalli dei motori in attesa che il fine settimana finisca. Del resto tutti hanno diritto a divertirsi e ognuno sceglie quello che meglio gli piace. rallyMa domani, per fortuna  è lunedì anche per il falco pellegrino.