Governo inutile…….. al paese

Non mi si dica che non si trova una maggioranza trasversale per disegnare una legge elettorale che possa consentire il popolo italiano di andare a nuove elezioni in tempi rapidi perché non ci credo.

Forse non c’è la volontà politica poiché gli uni si appoggiano agli altri tenuti insieme dalla paura del voto. Di Gregorio

Il governo attuale non è di “larghe intese” ma di “ampio compromesso” e a fare compromessi su tutto si smarrisce il progetto e l’idea di governo. L’Italia necessita scelte coraggiose,  decisive e soprattutto un progetto e un’idea di società che questo governo di compromesso non è in grado di produrre, trascinando così il paese nell’immobilismo e  nello scoramento totale della maggioranza degli italiani.

In più un giorno si e l’altro pure le minacce aleggiano sulla tenuta del governo essendo alleati di colui che è sospettato aver compiuto un vero e proprio colpo di Stato comperando senatori per fare cadere il governo Prodi. Legge elettorale subito ed elezioni immediate! Cos’altro?

La scorciatoia dell’amnistia

droghe leggerePer risolvere il problema delle carceri basterebbero due mosse semplici semplici: abolire le due leggi vergogna come la Bossi-Fini sul reato di clandestinità  e la Bossi-Giovanardi che equipara droghe leggere a quelle pesanti, mandando in galera migliaia di piccoli spacciatori e consumatori di droghe leggere e poi fare qualche investimento di opere pubbliche in carceri moderni ed efficienti.

Così difficile?

Fermare la disperazione non i disperati

Il sindaco di Gemonio fa il suo gesto dimostrativo contro la giornata di lutto. I giornali e telegiornali vendono le immagini della morte a ciclo continuo. I politici si alternano rimpallando le colpe tra destra e sinistra e tra responsabilità locali e ruolo dell’Unione Europea. Tra qualche giorno nessuno si ricorderà più del dramma, se non le famiglie e gli amici delle vittime del naufragio. Lampedusa

Ma tra una polemica e l’altra, un gesto dimostrativo e l’altro il problema resta uguale a se stesso: la divaricazione di reddito e di condizioni di vita tra nord e sud del mondo sta diventando insostenibile. Il benessere dei paesi ricchi riposa sullo sfruttamento delle risorse e della manodopera dei paesi poveri. I fenomeni migratori sono spesso la risposta a guerre civili, guerre sanguinose, dittatori efferati, povertà estrema e condizioni insopportabili delle popolazioni. O si decide, tutti insieme, destra e sinistra, paesi mediterranei ed UE di avviare una politica globale sul tema delle condizioni dei popoli che si affacciano sul mediterraneo oppure rimarremo intrappolati nelle chiacchiere inutili, nello sgomento sordo e nel dramma che toglie le parole e offusca la mente.

Se non si risolve il problema alla radice,  dove il problema si forma, allora il problema ci seppellirà. Non è rifiutando una nave di disperati che potremmo stare meglio nel nostro paese. Quella nave avrebbe tentato di arrivare in Spagna o in Grecia, a Malta o Cipro oppure sarebbero partiti con camion o in qualche altra maniera. La disperazione non ferma nessuna. Il problema è fermare la disperazione, non i disperati.  Non si tratta di essere buonisti o cattivisti, perché entrambe gli atteggiamenti sono miopi e perdenti. Si tratta di dimostrare di voler capire e agire di concerto, fuori dal proprio egoismi e dal proprio interesse particolare, ma sembra che questo tipo di politica di ampio respiro e a largo raggio, non sia di questa nostra terra.

Questo Papa qua

Molti cominciano a pensare che questo Papa rischia troppo nell’essere così tanto Francesco. Parla di temi importanti in modo efficace e sincero, vuole riportare la chiesa di Roma su di un cammino originario nel solco del vangelo, condanna i comportamenti mondani, egoistici, il capitalismo predatorio, l’indifferenza , la ricchezza in quanto tale, il profitto sterile. Sembra un marziano per tanta forza in cui il suo messaggio irrompe nella nostra società secolarizzata. Papa Francesco

Sembra, dai primi passi, che la chiesa si stia rinnovando per davvero e da tempo non si sentiva una voce così autorevole, coerente e compatta nello smascherare le contraddizioni del capitalismo occidentale, delle sue malefatte, contraddizioni e sperequazioni che crea, fuori e anche dentro la stessa chiesa, introducendo trasparenza nella sua banca, lo Ior, chiedendo di utilizzare le strutture dei conventi disabitati per ospitare i profughi e i diseredati del mondo, rimproverando anche la sua gerarchia da comportamenti eccessivamente mondani e introducendo parole che sono la rivoluzione della normalità per una chiesa che si voglia tale.

E tutto il mondo resta basito di fronte alla normalità del suo messaggio che diventa dirompente solo perché il mondo è cambiato e la chiesa stessa si è fermata diventando estranea ai più, incomprensibile nelle sue posizioni teologicamente rigide e lontana dai più umili e più deboli, tutta protesa a salvaguardare i principi teologici di una logica interna rigorosa quanto sterile e a seguire le logiche di mercato facendo profitto dalle proprie strutture immobiliari e da alcune delle proprie attività interne (musei, visite guidate, vendita materiale religioso, etc). Nonostante esista sempre una chiesa di aiuto e di supporto, l’immagine della chiesa degli ultimi anni è stata di un’organizzazione lontana dalle persone e dal mondo, fatta di apparato, interessi e rinchiusa nella propria logica essa stessa secolarizzata.

Un Papa come Francesco sembra essere  una minaccia più  per la chiesa stessa, per i suoi apparati e  per la sua gerarchia,  piuttostoche che per la sua teologia e così tanto benefico per il mondo intero,  che ci auguriamo un lungo pontificato che possa proseguire la dirompente novità, annunciata in quel “buona sera” la notte della sua elezione. Coraggio Papa Francesco!