L’associazione ‘Reti degli Studenti Medi’ dà voce ai giovani

Rete degli studenti medi

Ben noto è il fatto che la pandemia abbia frenato la socializzazione tra le persone, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 16 e i 25 anni. Molti giovani si sono sentiti soli e hanno perso fiducia nel loro futuro. Ma non tutto il male viene per nuocere. Questo periodo, che sembra non avere una fine, ha messo in luce problematiche della nostra società di cui prima i giovani non si curavano e ha risvegliato in loro anche una forte necessità di far sentire la propria voce.

Da quest’ultima considerazione è nata a Varese qualche mese fa’, il 3 gennaio 2021, la prima base in Lombardia della Rete degli Studenti Medi e la prima in Italia avviata in piena emergenza sanitaria. 

La Rete degli Studenti Medi è un’associazione studentesca italiana che si configura come sindacato studentesco, fondata il 4 ottobre 2008 e rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, collabora a livello nazionale con l’Unione Degli Universitari. 

Laica, antifascista e contro tutte le mafie, la rete si schiera per un autentico diritto allo studio e opera secondo il principio dell’orizzontalità contro ogni discriminazione per orientamento sessuale, nazionalità, religione, appartenenza ideologica e di partito.

La rete lavora principalmente su tre piani:  quello scolastico, proponendosi come difensore dei diritti degli studenti; quello sociale, schierandosi in prima fila nelle battaglie contro le mafie e nelle manifestazione per ricorrenze particolari (come il Fridays For Future e il Pride) e Giornate Mondiali; e quello culturale, organizzando assemblee, cineforum e convegni aperti a tutti i giovani che desiderano informarsi e avere un confronto con i coetanei su temi importanti.

Olimpia Macciocchi, portavoce della Rete di Varese, ci aiuta a fare chiarezza sulla nascita della base nel Varesotto.

Perché qui?

“Mi sono trasferita in provincia di Varese verso settembre, reduce di un esperienza biennale nella rete della mia città natale, Frosinone. Arrivata qui ho sentito la necessità di coinvolgere i ragazzi della mia età e di creare un ambiente aperto a tutti gli studenti che vogliono esprimere la propria opinione. Quella di Varese è la prima base della rete nata sul territorio Lombardo, una delle poche regioni che ancora mancava all’appello. ”

Come organizzate le vostre iniziative?

“Attualmente è molto complicato, cerchiamo di restare ugualmente attivi, proponiamo per esempio assemblee pomeridiane aperte a tutti gli studenti per ricordare ricorrenze particolari come la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie (21 marzo), in occasione della quale abbiamo organizzato un cineforum online. La rete opera molto sul campo, organizza iniziative e manifestazioni il cui scopo primario è farsi ascoltare, e tutti abbiamo imparato che è difficile farlo tramite uno schermo. ”

Buoni propositi per i prossimi mesi?

“Sicuramente ampliare il numero di partecipanti, al momento siamo una trentina, e conseguentemente farci riconoscere ufficialmente come punto di riferimento per gli studenti in Lombardia. In secondo luogo vogliamo tornare in piazza e mostrare la presenza attiva dei giovani in Italia. Riponiamo le nostre speranze in una possibile riapertura dopo Pasqua e magari organizzare qualcosa per il 25 aprile.”

Come fate a promuovere le vostre iniziative?

“Abbiamo una pagina Instagram molto attiva, dove svolgiamo una campagna di sensibilizzazione. Molti di noi hanno conoscenze e amicizie in varie scuole del territorio, contattiamo i rappresentanti degli studenti degli istituti in provincia e tramite loro cerchiamo di far arrivare le iniziative a più giovani possibili. Ma come ho già detto, data l’attuale situazione sanitaria è tutto più complesso.”

Questa è la dimostrazione della tenacia e determinazione che pandemia e lockdown non sono riusciti a fermare nei futuri cittadini italiani, che sempre più si battono per formare e creare l’Italia in cui vogliono vivere.

 

 

22 Marzo 2021

Giulia Basile

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