Armato di una protesi, alla conquista dei miei sogni

Oggi vogliamo parlarvi della storia di Giorgio Napoli : da un lato un ragazzo comune, dall’altro la prova vivente che, nonostante le disabilità, si può fare tutto ciò che si desidera.
Voce del verbo “mai arrendersi” : la storia di Giorgio

Due anni fa Giorgio ha subito l’amputazione di una gamba a causa di un incidente, ma questo imprevisto non gli ha impedito di gioire della vita e dello sport, la sua più grande passione oltre al giornalismo e alla radio.

È all’ultimo anno di Comunicazione, media e pubblicità alla IULM di Milano e l’anno prossimo intraprenderà una magistrale in Strategic communication. Giorgio fa parte di ‘Bionic People’, un’associazione composta da circa quaranta testimonial sparsi in tutta Italia nonché portatori di diverse disabilità.

” La nostra missione è quella di far capire che nonostante tutto possiamo vivere normalmente – sottolinea Giorgio – e che è proprio in queste difficoltà che noi troviamo ancora più vita da vivere. Il mio ruolo è quello di portare una testimonianza vera nelle scuole, educando coloro che in futuro dovranno riuscire a relazionarsi con il nostro mondo, ancora poco conosciuto, non con occhi compassionevoli ma attraverso uno sguardo orgoglioso e appassionato.”

Giorgio racconta come essere portatore di una diversità fisica non abbia influenzato poi così tanto la sua realtà. Anche se i momenti di difficoltà non mancano, riesce spesso a cogliere con leggerezza ed ironia gli sguardi strani e le parole di troppo:” Dopo l’incidente le persone vicine a me non sono cambiate ed è anche grazie a questo che ho sentito poco questa mia diversità. A volte capita sì di essere guardato in modo diverso, ma ho capito che conta molto anche come mi pongo io, come mi presento.”

Non ci sono recriminazioni, né lamentele nelle riflessioni di Giorgio che, con una maturità straordinaria per essere un ventenne, racconta come la sua protesi sia ormai diventata parte di sé: “E’ la mia armatura e nel momento in cui la indosso torno a sentirmi invincibile. Lei mi ridà la possibilità di vivere una vita normale.”

Soffermandosi su realtà solo apparentemente ovvie, Giorgio esprime la sua filosofia:” Penso alla vita come se fosse una frase che prima o poi si concluderà con un punto. Ma sarebbe sbagliato pensare che per me la fine di quella frase, quel punto, sia l’incidente che ho avuto; l’incidente per me è stato solo una virgola, un momento in cui ho dovuto rallentare, riprendere fiato. È stato ciò che mi ha permesso di capire quali sono i miei obiettivi, dove realmente voglio andare. “

“E poi mai prendersi troppo sul serio – prosegue – ho imparato a perdonare le offese e ad accettare le sconfitte come un rinnovato punto di partenza, da cui imparare qualcosa di nuovo ogni volta”.

Giorgio lo ha proprio trovato un nuovo punto di partenza. Non riesce a vedere dove sarà tra dieci anni, ma sicuramente tra tre sì:” In questo periodo sono a Bologna per fare la protesi sportiva e questo mi dà una sensazione bellissima. So che voi avete la possibilità di scegliere se andare a correre o no ma io fino a questo momento non l’ho avuta e, ora che ce l’ho, mi sento come rinato. Tornare a sentire quella sensazione di fiatone e di sudore sul corpo dopo parecchi mesi è veramente bello. Tutto questo semplicemente per dirvi che, io, non mi sono arreso. Che quest’anno, nel 2021, ci saranno le olimpiadi di Tokio ma nel 2024 ci saranno quelle di Parigi, esattamente là dove desidero arrivare. Questo è l’obiettivo che mi pongo: vivere il sogno olimpico.”

1 Aprile 2021
Ilaria Notari
Articolo postato in Evidenza | Sport