Mattia Pellizzaro è un giovanissimo e promettente judoka che, come molti sportivi, sta ritrovando costanza e serenità grazie alla riapertura delle palestre, avvenuta qualche mese fa. Ha raccontato a YAAAS la passione per il suo sport e i suoi obbiettivi futuri.

Mattia Pellizzaro è un giovanissimo e promettente judoka che, come molti sportivi, sta ritrovando costanza e serenità grazie alla riapertura delle palestre, avvenuta qualche mese fa. Classe 2006, Mattia gareggia nei -46 kg, categoria col peso più leggero e si allena alla Robur, storica palestra varesina. Mentre prosegue i suoi studi al Liceo Scientifico, Pellizzaro dedica molto tempo al judo, ma non disdegna affatto praticare altri sport o coltivare altre passioni. Nelle scorse settimane, Mattia ha inoltre partecipato ad un importante torneo nazionale U.18 tenutosi a Roma, dove ha conquistato un ottimo terzo posto, che rappresenta sicuramente un bel traguardo dopo le difficoltà causate dalla pandemia. Del torneo, delle sensazioni vissute e non solo ci parlerà proprio il diretto interessato, che nonostante i soli quindici anni trasmette molto rispetto e disciplina.
 
Com’è stato tornare a gareggiare e farlo arrivando sul podio?
“Sono davvero contento di aver partecipato a questa competizione e ovviamente anche del mio risultato. Sono riuscito a vincere tre incontri su quattro e quando ho vinto la finale per il terzo posto ho provato una forte emozione. Questo piazzamento mi ha permesso di ricevere la cintura nera (1° dan), ero molto emozionato, non è un punto d’arrivo, ma diciamo che è un piccolo grande sogno che si avvera”.
Cosa ti è mancato di più durante la pandemia?
“Gli allenamenti mi sono mancati molto, ci allenavamo a distanza e quantomeno potevamo vederci, ma non era affatto la stessa cosa. La palestra ti dà un’emozione diversa, c’è il gruppo coeso, i miei amici e sono immensamente felice di potermi riallenare serenamente”.
 
Quanto è stato bello quindi riprendere gli allenamenti?
“È stato bellissimo ed emozionante, difficile da descrivere. Prima di questa ripresa siamo rimasti fermi per cinque mesi e la nostalgia si è fatta sentire. Ora però ho più voglia e grinta di prima, non vedo l’ora di partecipare ad altre gare quindi mi alleno insieme agli altri duramente e con costanza”.
 
 
Ora che avete ripreso anche e gare, qual è il tuo prossimo obbiettivo?
“A ottobre ci sarà un’altra gara nazionale, sempre a Roma, il mio obbiettivo è quello di andare a quel torneo e dare il massimo, voglio arrivarci preparato al meglio”.
 
E il tuo obbiettivo a lungo termine invece?
“Il mio sogno, che è anche quello di molti altri judoka, è quello di vincere le olimpiadi. Ci vorrà molto tempo e preparazione, ma ho intenzione di provarci con decisione”.
 
Quali altre passioni hai oltre al judo?
“Mi piace molto uscire con gli amici, non sto quasi mai fermo e cerco spesso di divertirmi in compagnia. Mi piace giocare a calcetto, ma quando capita provo gli sport che mi si presentano. Ogni tanto cucino per la mia famiglia ed è piacevole, poi ascolto molta musica, in particolare rap e hip pop”.
 
Ci racconti un aneddoto eclatante del tuo trascorso da judoka?
“Quando mi alleno in palestra sono molto competitivo e spesso provo a sfidare ragazzi più forti di me, sia fisicamente che tecnicamente, per mettermi alla prova. Un giorno mi stavo confrontando con il mio allenatore, Manuel, che logicamente non dava tutto ma si adattava in modo da rimanere giusto un passo avanti a me. Per me era una sfida eccitantissima, mi impegnai molto e incredibilmente ottenni un punto contro il mio allenatore. Potrebbe sembrare poco, ma per me fare quel punto rappresentava una gioia immensa, ero incredulo e soddisfatto allo stesso tempo”.
 
 
Stefano Sessarego