Perché usare l’asterisco? Te lo spieghiamo noi!

Car* amic* ti scrivo, così mi distraggo un po’, direbbe ora come ora Dalla.
 
Nell’ultimo periodo molti di noi si saranno imbattuti spesso in post, messaggi, articoli di amici o influencer che utilizzano un asterisco alla fine delle parole, ovviando così alla declinazione maschile o femminile. Ma cosa significa questo tipo di comunicazione inclusiva?
 
In molte lingue straniere l’uso del maschile o femminile è inesistente, ma nelle lingue in cui questa differenziazione è presente, le persone non-binary hanno attuato una vera e propria campagna a favore di termini più inclusivi, quali l’asterisco e la “u”.
 
Il termine non-binary o non-binario, è un termine ombrello per definire tutte le persone che non si riconoscono nel binarismo maschile o femminile del genere e quindi si identificano con tutto, nulla od entrambi i generi. Non riconoscendosi nel binarismo di genere non ci si poteva riferire al nostro amic* al maschile o femminile e quindi si è optato per il famoso “*”, diventato poi il simbolo della “propaganda gender”.
 
L’importanza dell’asterisco, come anche della “u”, non risiede nella rivoluzione letteraria ma ha radici più profonde, è un grido che viene da lontano, dagli ultimi degli ultimi, un grido di riconoscimento, rispetto, lotta al patriarcato ed alla forma della società odierna, è un ricordare a tutti che ognuno di noi ha un’individualità e che non può essere categorizzato senza il suo volere.
 
Potrà sembrare strano all’inizio, ma è un atto di civiltà.
 
Demi Lovato, Sam Smith, Pandora Boxx, Janelle Monae, Elliot Page, Miley Cyrus, Indya Moore sono solo alcune delle personalità di spicco che stanno adottando una comunicazione più aperta o si definiscono non-binary. Il mondo cambia e noi dobbiamo decidere se corrergli dietro o incontro
31 Agosto 2021

di Isotta Panfilio

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