“Siamo tutti importanti”

jeff fettigErano previsti quarantacinque minuti e lui li ha rispettati rispondendo a tutte le domande dei giornalisti dell’international media tour.
Jeff Fettig è sicuro che il punto fondamentale per la crescita di Whirlpool sia l’innovazione. La  stessa che racconta Nancy Tennant Snyder nel suo libro “Unleashing innovation”, letteralmente “scatenando l’innovazione”. Il presidente di Whirlpool prende in mano il libro e lo regala a Samidha, una giovane giornalista indiana alla sua destra. jeff fettig“Best wishes”, insomma gli “auguri migliori” sono le parole che sceglie per la sua dedica. Una scena spontanea dalle chiare tinte simboliche. Uno dei manager più potenti del pianeta di una delle multinazionali più importanti passa l’emblema del successo a una giovane donna di un paese emergente, che per Whirlpool acquista sempre maggiore importanza.
Occhi azzurri profondi, solo per un attimo accenna un sorriso. Non si perde niente di quanto succede nella “executive dining room”. Osserva e ascolta con attenzione. Ci tiene molto alla presenza di tanti giornalisti da ogni luogo del mondo. Un comportamento che lascia intuire come debba aver capito che sono le domande uno dei migliori indicatori della percezione della sua azienda.

Jeff Fettig è ai vertici della corporation dal 2004. Prendere il posto di David Witwam, presidente per diciassette anni, e passato alla storia come l’uomo che aveva avviato una vera rivoluzione nell’azienda, non era facile. In più ci si mise una pesante crisi economica con i prezzi delle materie prime che crescevano a due cifre. Fettig però dimostrò una forte visione del futuro incentivando l’internazionalizzazione di Whirlpool, scelta che si rivelò vincente. Molte delle domande sono arrivate da giornalisti dei paesi emergenti. Il presidente si è detto molto soddisfatto di come sta andando in India e Brasile. Il cruccio maggiore è invece la Cina, dove le potenzialità sono enormi, ma per ora è stata conquistata solo una parte della quota di mercato.

Quando sente parlare di Varese si illumina perché ha vissuto per un periodo a Luvinate, proprio a due passi dal campo da golf, una delle sue passioni. “L’innovazione riguarda tutti i nostri lavoratori che siano operai alla produzione, come quelli di Cassinetta, impiegati o manager di Comerio. Valorizziamo le idee e le proposte di tutti sia che arrivino da momenti formali che informali”. Per Jeff Fettig di fronte alla “stella polare” della sua azione fa poca differenza la classe sociale o lo status dei lavoratori. Tutti possono essere importanti.

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5 risposte a “Siamo tutti importanti”

  1. Operaio scrive:

    Tutti importanti…va bene, ma se poi la metà delle persone importanti le lasciano a casa che importanza ha? Whirlpool è una delle aziende che ha tagliato e licenziato di più in provincia di Varese. Che al presidente con gli occhi azzurri si allarghi il cuore a sentir parlare di Varese non ce ne frega un bel niente, vorremmo che si faccia un piano serio, che si investa a Biandronno e non si portino le fabbriche in Turchia e Polonia…ma tanto a lui che gli frega?

  2. Redazione scrive:

    La questione degli investimenti è davvero importante e questo commento ben lo sottolinea. La mia domanda a Fettig era proprio legata al peso che hanno gli operai nei processi decisionali. Questo blog non può certo affrontare temi così delicati e importanti, ma nemmeno tacerli. Va detto che Whirlpool, a differenza dei concorrenti, si è impegnata a non chiudere stabilimenti. Va anche detto che a Varese abbiamo poca percezione dell’importanza di Comerio. A Varese, come a Torino per la Fiat, serve analizzare bene e a fondo la realtà e i rischi di una competizione esasperata. Le responsabilità delle imprese non vanno mai nascoste, ma qualche volta queste si ritrovano anche da sole a far fronte ai cambiamenti.
    In ogni caso grazie per questo commento che, al di là dei toni nei confronti dei manager, apre una riflessione importante

  3. Stavo cercando di capire lo spazio di questo salone riunioni con i quadri che lo adornano e il grande tavolone con attorno tanta bella gente. Francamente mi pare un po’ claustrofobico, trattandosi di una grande corporation, ma forse è per non distrarsi e concentrarsi sugli argomenti in discussione. Anche i quadri mi sembrano “antidistrazione”: sono evanescenti, e anche se ho cercato di vederli da vicino (nelle foto), la impressione è proprio quella di una estrema inconsistenza. Personalmente mi piacciono di più, per esempio, lo Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino, o la Saletta di Diana e Atteone del Parmigianino nel castello di Fontanellato. Che sono entrambi ambienti claustrofobici, ma….che decorazioni ai muri!!!!!!
    Forse gli si potrebbe proporre al Sig. Jeff Fettig di cambiare quei quadri e quelle decorazioni farmaceutiche con qualcosa di meglio. E anche il colore del tavolo è bruttino, e non ci gioca con le pareti. E, se vogliamo essere pignoli, anche gli schienali delle sedie centrano poco con tutto il resto. Insomma, bisognerebbe riorganizzare tutto il salone riunioni, che così evidentemente non va bene.
    Per il resto mi pare che tutto sia perfetto, e che il tuo viaggio ci apra uno spiraglio dell’oggi nel nuovo mondo. Continua a raccontarci, anche quello che c’è dietro il sipario. Auguroni, ciao, Sergio

  4. giuseppe scrive:

    Caro lettore, grazie innanzittutto dell’attenzione per il blog di Marco Giovannelli …e anche dei commenti costruttivi sugli arredi. La invito a contattarmi per email per visitare se è interessato i nostri uffici di Comerio.
    giuseppe_geneletti@whirlpool.com

  5. Gentile Giuseppe, verrei volentieri a visitarvi ma non posso: vivo nelle americhe, esiliato culturale volontario. Pero’ sono sicuro che a Varese ci sono “artisti” in grado di proporvi cose interessanti. Auguri e saluti, Sergio

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