Troppe persone detenute, pochi agenti di Polizia Penitenziaria. Il sovraffollamento non ha conseguenza negative solo per chi in carcere è recluso, ma anche per chi ci lavoro e, parzialmente, si può dire che ci vive. Gli agenti di Polizia Penitenziaria da anni vivono e lavorano in condizioni difficili: sottorganico, costretti a sdoppiarsi in diversi ruoli, non “riconosciuti” dalla società.
Per questo venerdì 28 gennaio hanno deciso di scendere in piazza e manifestare le proprie ragione al prefetto di Milano. Ecco i dettagli.
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