A spasso per la città con Silvia Giovannini

Ci ha portato nel suo mondo con entusiasmo. Silvia Giovannini, giornalista e social media menager ci ha raccontato la sua Varese. Tra bei panorami, eventi, libri e…Ecco come si presenta:

Silvia Giovannini è giornalista varesina con la passione per il digitale. Si occupa di comunicazione social, in particolare per l’Unione Industriali di Varese, di recente su instagram con l’esperienza di @generazionedindustria.


Ha accolto con piacere l’idea di #conVaresenews e per questa prima settimana di primavera verso Pasqua, ci racconterà Varese dal suo punto di vista.

Come è stata la tua esperienza con l’account di VareseNews?
Come tutte le esperienze “convaresenews”, questa è stata un’avventura stimolante ed emozionante. Naturalmente grandi pubblici implicano grandi responsabilità e usare l’account di Varesenews… mette un po’ paura!

Cosa pensi di Instagram come mezzo di comunicazione?
Poter raccontare attraverso l’emozione di un’immagine è eccezionale: lo strumento è meraviglioso e potente (pensiamo al valore per le imprese, ma non solo) ma anche pericoloso e spesso i giovanissimi ne sottovalutano evidentemente la portata

Cosa ti piace raccontare?
Su instagram parlo delle mie “cose belle” senza urgenza o aspirazione: semplicemente mi piace! Con gli account dell’Unione Industriali (@generazionedindustria e il neonato @giovaniimprenditorivarese) raccontiamo la bellezza del fare impresa in provincia di Varese. Troppo spesso anche chi vive qui non conosce la storia e il valore della nostra industria, ampiamente intesa

Cosa significa gestire un account Instagram per una testata giornalistica e cosa pensi del progetto Convaresenews?
Penso che avere un pubblico così ampio metta una certa adrenalina e, insieme, imponga una responsabilità appunto da giornalista. E’ stato ed è un bel progetto dalle mille voci e mille colori: come al solito Varesenews affronta nuove strade prendendosi anche dei rischi. Bravi.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Mi ha permesso di conoscere meglio “i colleghi” che hanno partecipato al progetto e anche di immedesimarmi in chi quotidianamente si trova a gestire i commenti dei lettori non sempre sul pezzo. Insomma, è un duro lavoro ma qualcuno lo deve pur fare.

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