Libri da treno: Firmino di Sam Savage

Le storie di topi piacciono ai bambini e ai sognatori, ma quella di Firmino potrebbe conquistare più di un pendolare. Un libro noto, che ha venduto molto qualche anno fa, ma che è da considerarsi ormai un classico. Una libreria, un vecchio quartiere in “via d’estinzione”, personaggi ai margini della società, visti, raccontati, amati e odiati da un topo. Si ciba di libri, Firmino, per la mente e per il corpo: e sul lettore fa un effetto di una sana dose di fantasia che, in qualche modo, consente di evadere totalmente, di viaggiare con la mente lontani da una carrozza puzzolente e affollata di un treno locale.
“Non si deve necessariamente credere alle storie per amarle. Io amo ogni genere di storia. Amo il lento accumularsi di senso, i paesaggi ancora indistinti e vaghi dell’immaginazione, percorsi tortuosi e intricati, le pendici boscose, gli specchi d’acqua e i loro riflessi, le svolte tragiche e i comici incidenti di percorso”.