L’estate, per molti è un trimestre sul calendario, per tutti è uno stato mentale, una miscela di sensazioni che danno vita a un affresco interiore, a uno stato d’animo preciso: a me è successo stasera, di ritorno dalla grande puzza di Pero, investito sulla porta dal profumo di basilico misto a lavanda. Giorno di raccolto, nell’orto di casa, con mia moglie impegnata a lavare verdura fresca e aromi: basilico e lavanda, ecco l’estate. Quella che mi rimane nelle narici e nella testa per mesi: e concilia l’ottimismo.
Altro che serial killer e altre porcherie da pessimo scrittore noir, vorresti essere poeta, solo quello, con quella sensazione nei polmoni… Ma la mia banca è diversa, mi manda una lettera proprio oggi: mi dice che Moody’s ha pensato al mio fondo sicuro, anzi sicurissimo. E ha abbassato il rating: che cavolo vorrà dire? Io pensavo fosse soltanto un gergo che molti colleghi scribacchini usano per darsi un tono e non far capire nulla a nessuno. E, invece… insomma, a proposito di quel piccolo e innocuo investimento, quel “non si preoccupi, è garantito” detto a trentadue denti da un bancario che vedresti peggio soltanto come testimone di Geova la domenica mattina, ora si è tramutato in “ma non è mica poi tanto sicuro”, detto da Moody’s, non più dal bancario e nemmeno dal testimone di Geova che, tuttavia, avrebbe qualcosina da spiegarmi sulla fine del mondo. Ma dobbiamo credere alla fine del mondo? O semplicemente a un’associazione a delinquere legalizzata?
Insomma, sentirsi al centro della storia, partecipe della cronaca finanziaria, è un privilegio di cui la mia banca non vuole privarmi. È un po’ come entrare in un ristorante e ordinare una bistecca: e se questa bistecca fa schifo, il mio ristorante mi dice di prendermela col macellaio.
“Me li ridà?” ho chiesto a lui, al mister trentadue denti.
«Come signore?!» mi ha risposto lui, come se gli fosse appena andato di traverso un bicchiere di grappa.
«I miei soldi. Non le pare che abbiate giocato abbastanza?»
«Suvvia, che sta dicendo! Ma è sicuro di quel che sta dicendo? In questa situazione la cosa migliore da fare è lasciare i soldi dove stanno. E poi, questo Moody’s, non si preoccupi, fanno solo baccano. Sa, noi l’abbiamo informata solo per dovere di trasparenza, ma mi creda, il capitale è garantito», detto con un velo d’irritazione.
E con la lettera di Moody’s in mano e il fondo garantito in caduta libera, sono uscito dalla banca, come un rapinatore a cui è andata buca: Moody’s ed io, piacere d’incontrarci, senza che l’uno sappia chi sia e a cosa serva l’altro. Ma suvvia, direbbe il bancario… E mi faccio mille pensieri in testa, non capisco perché sono dentro un meccanismo così perverso, prendo il mio solito treno, solita puzza, solito sapore agrodolce, in ufficio e ritorno, alieno tra gli alieni. Ma, a sera, a fine giornata varco la soglia e ritrovo l’odore dell’estate, quello della mia estate: basilico e lavanda. Un profumo, un altro mondo, tutto il resto è alle spalle.