La Milano che legge offre spunti infiniti. Sugli autobus, nelle carrozze dei treni, in tram, sulle panchine dei parchi, sulle banchine del metrò. Anna Albano, nella vita, legge e scrive e, soprattutto, lavora per chi legge e per chi scrive. E quando può, osserva i milanesi nascosti dietro ai libri, li spia e riflette: una specie di voyeur letterario che, attraverso un blog molto interessante, inquadra la cultura dal basso, nel cuore pulsante di Milano. Dentro il più autentico e credibile salotto letterario di una città.
Qual è il lettore e qual è la lettura che hai scovato negli ultimi tempi e che ti hanno maggiormente colpito? Perché?
«Mi capita sempre più spesso di incontrare persone che leggono sul Kindle o su altri e-reader, la qual cosa mette in profonda crisi la mia attività di bibliospionaggio sui mezzi pubblici milanesi. Perché è decisamente difficile riuscire a capire cosa stiano leggendo, in mancanza di una copertina di carta, e ancora più difficile scattare una foto con il cellulare collocandosi alle spalle di chi legge, nel tentativo di cogliere almeno una schermata. Certo, potrei chiedere a qualcuno cosa stia leggendo, ma sarebbe un’altra storia. Una delle ultime persone che mi hanno interessata è una signora che leggeva “Tra moglie e marito – Quaranta brevi storie di vita familiare”, di Stefano Guarinelli, un prete-psicologo che fa il consulente familiare. Era come se nel libro cercasse una risposta, il che ci conferma che al libro vengono attribuiti i poteri e le facoltà più diversi – intrattenere, istruire, guidare –, e che sempre vale la pena di indagare i motivi per cui la gente legge. E che i lettori comuni sono interessantissimi per la varietà delle loro ragioni. Sì, suona banale, ma così è».
Nella Milano “ai tempi della crisi” cosa si legge sui tram e nei metrò? Noir o romanticismo? Più Littizzetto o Parodi? In quale genere si rifugiano, oggi, i milanesi che viaggiano?
«Sui tram milanesi, come presumo nel resto d’Italia e del mondo, c’è stato un lungo tempo dei vampiri. Quelle storie di creature assetate di sangue erano nelle mani di tutti, anche di insospettabili signore di mezza età che un tempo avrebbero letto la posta di Susanna Agnelli su “Oggi”. Il noir va sempre fortissimo ed è un genere trasversale, nel senso che lo vedi nelle mani di persone diversissime. Vanno anche i romanzi d’amore filippini, credo, almeno a giudicare dalle copertine dallo stile un po’ cheap, addirittura proto-Harmony, che vedo nelle mani di sagge casalinghe asiatiche. Vedo poca Littizzetto e moltissima Parodi, e la cosa mi rallegra. Perché Littizzetto produce sempre secondo i medesimi schemi, perché la satira ideologizzante nasce e muore con una battuta alla televisione, perché basta con le provocazioni fasulle. Parodi, invece (della quale sono una fan perché mi insegna cose che sinora erano per me sconosciute, e la mia giovane figlia ringrazia), è utile, rilassante, rassicurante. Ed è consonante con il viaggio in metropolitana o in tram, con esso ti culla, ti astrae, ti induce a immaginare che la tua fermata non arriverà mai più, perché con quel libro si sta al caldo e si sta bene lì».
Anna arricchisce ogni giorno il suo blog con riflessioni e spunti interessanti, curiosi e, a volte, poetici. Ve lo consiglio: http://cosedalibri.blogspot.com/search/label/lettori
Anna è la benvenuta nella tana del topo. E, come fanno gli ospiti in visita, non si è presentata a mani vuote e ha portato un dono. Un brano inedito, per sorridere in rima.
Ode al lettore itinerante milanese
Lettore che ti aggiri per Milano,
un libro eternamente nella mano,
dai mezzi sali e scendi imperturbato,
cuore leggero e spirto deliziato.
Ti rechi in ogni dove, qui e poi là;
misuri col tuo libro la città.
Per continuare a leggere un romanzo
talvolta tu rinunci pure al pranzo;
ti vedo in primavera, dentro al parco
tra i jogger ti ritagli sempre un varco.
Tu punti alla panchina, benedetto;
la ripulisci con un fazzoletto
e poi ti siedi, apri il libro e lo degusti
se sei lettor tra quelli più robusti.
Sarà per la gran messe di editori:
Milano è piena zeppa di lettori.
Però tra parchi e bar, che cosa strana,
la scelta va alla metropolitana
e al tram, trenino avito d’atmosfera
dove tu leggeresti mane e sera,
o lettore.
Viandanti temporanei
dai gusti variegati
ricercano in un rosa l’evasione,
tremano con le storie di vampiri
o leggono serissimi elzeviri.
Che bel mestiere la Bibliospia! Anch’io scruto spesso nelle pagine degli altri, per cogliere il chi, il cosa, ma non ne ho mai fatto un mestiere. Pensarci prima! Però Biblio anch’io, anche se solo “tecaria” e seguirò Anna per la sua Milano … magari sul suo blog.
ciao, pendolante! dove pendoli di solito?
anna
Ciao Anna. Pendolo nella bella Emilia, piccola e provinciale. Un tragitto breve, quello in treno almeno, preceduto dall’auto e seguito dalla bicicletta. Ma un tempo tutto mio che ho sempre dedicato alla lettura, come momento prezioso. Almeno fino a quando non ho deciso di scrivere quello che vedevo. Così spesso mi trovo a chiudere il libro per appuntarmi eventi o impressioni. Compresi quelli su altri lettori/passeggeri. Seguirò molto volentieri il tuo blog. Grazie al topo che me lo ha presentato