I motivi che spingono un’amante della fotografia a cimentarsi nel ritratto possono essere molti, tra questi la ricerca della bellezza è certamente il più importante.
Definire univocamente la bellezza è impossibile, poiché questa pervade il genere umano e si manifesta nelle più diverse maniere: l’espressività dello sguardo, la corporeità del soggetto, la comunicativa delle vesti, l’estetica della posa. La maggior parte di voi staranno pensando ad un bel soggetto (uomo o donna) con un bel vestito in una posa allegra od elegante e con un bel sorriso, perché spesso, l’immensa mole di immagini commerciali e di vita quotidiana che invade la rete e le riviste, è di questo tipo.
Invece no, il ritratto non è questo, bensì la ricerca della bellezza nel soggetto.
Una posa austera ed una espressione severa, con uno stile composto e lieve della posa possono essere bellezza allo stato puro, la rabbia, la paura, il pianto, possono contenere e rappresentare la bellezza tanto quanto i relativi contrari: nessuno ha una nobiltà superiore all’altro. Tutto questo è possibile grazie alle tre componenti che caratterizzano il ritratto:
il soggetto (con la sua natura o capacità)
la luce che permette di descrivere quella bellezza che solo
il fotografo è in grado di vedere, sentire ed esprimere sfruttando la luce ed interagendo col soggetto, oppure cogliendolo nell’attimo “giusto” nel caso si tratti di un ritratto non posato.
Questa bellezza è del tutto personale e soggettiva.
La conseguenza più importante è che ci sono infinite combinazioni di luce, soggetto e posa in funzione dell’idea di bellezza che possiede il fotografo. Una persona anziana ripresa con un’opportuna luce in un ambiente familiare con impostazioni di ripresa e sviluppo post scatto di un certo tipo può portare ad un risultato fotograficamente interessante tanto quanto l’eleganza di uno scatto di alta moda, la dolcezza di un bambino, la stranezza di un passante per strada, un animale amico e così via. La sfida nel ritratto è proprio questa: riuscire a narrare la bellezza, raccontarla al mondo attraverso la luce con un angolo di ripresa efficace sfruttando una messa a fuoco selettiva, oppure un’ampia profondità di campo, un taglio naturale oppure ardito e netto…il modo con cui vincere la suddetta sfida non è categorizzabile poiché le possibilità come detto sono molteplici, una cosa è certa: quando il fotografo o fotoamatore ci riesce per quanto piccola o grande che sia si tratta sempre di magia.
Quando il fotografo ha la fortuna di conoscere il soggetto ha maggiori possibilità di compiere questa piccola magia, poiché può dar vita ad uno scatto che sia rappresentativo del soggetto, che ne sveli la natura e la bellezza che lo stesso percepisce.
Un bel ritratto riempie il cuore: d’amore, di rabbia, di stupore, di repulsione. In ogni caso la bellezza, se c’è, lo scalda.