Esplodono nel tempo estivo le allergie già iniziate a primavera. Non è questione di pelle o intossicazioni. E’ qualcosa che infetta un po’ tutti…
Uscendo dalla metafora, vogliamo capire l’effetto di questo rinnovato colpire la questione delle intercettazioni telefoniche e, comunque, la questione della privacy.
Qual è il mio diritto e cioè, fino a quando gli altri devono restare estranei ai miei comportamenti e alle mie scelte? E viceversa, fino a quando posso o devo intervenire sulle scelte di coloro che, con il loro comportamento privato, danneggiano o comunque interferiscono nelle mie scelte? Se è vero che siamo legati socialmente, economicamente e culturalmente gli uni agli altri, è pur vero che il più delle volte il comportamento privato è ridotto alla coscienza, alle intenzioni e a non molto altro… Tuttavia, dal momento che io sono cittadino, le mie questioni lavorative, economiche, ma anche le mie relazioni interpersonali hanno una ricaduta su questioni sociali, fiscali, amministrative…
Questo tanto più vale per coloro che ricoprono un ruolo pubblico, che sono a servizio di tutti i cittadini… Questo vale a maggior ragione per chi si mette in politica. Questi veramente fanno una scelta – speriamo consapevole – di limitare la loro vita privata ad una intimità che rasenta la solitudine.
Noi italiani facciamo dell’ironia sulle valutazioni dei cittadini USA che arrivano fino a far dimettere i propri rappresentanti, anche di grande competenza, per un’avvenutra sessuale o per una bugia apparentamente banale.
Il riproporre, anche a livello legislativo, un intervento proibitivo nei confronti di controlli telefonici o informatici della Magistratura o delle Forze dell’Ordine potrà certamente riportarci a un’ingenua sicurezza, ma forse ci conviene apprezzare i risultati – anche economici – che questi costosi interventi hanno raggiunto.
Se uno è tranquillo non ha paura di essere spiato. Tutt’al più sa che qualcun altro conosce i suoi limiti . E la conoscenza dei propri limiti non ci impedirà di avere relazioni positive.