«Ma quando torna Marco che dobbiamo andare insieme a pescare?» Venerdì avevo mandato un’email a Carla, l’assessore tuttofare dell’amministrazione di Acciaroli e Pollica. Le raccontavo della festa di Varesenews e di alcuni progetti. Lei ne aveva subito parlato con il sindaco. Con Angelo Vassallo era scattata subito un’empatia incredibile. Mi ha telefonato diverse volte mentre proseguiva il mio viaggio in vespa. Voleva che tornassi a trovarlo per raccontargli come era andata e per riprendere alcune riflessioni sulla politica, sulla gestione delle amministrazioni.
Mi ero ripromesso di portare ad Acciaroli alcuni “amici” leghisti per ragionare insieme sull’importanza di rivedere i modi di affrontare il federalismo. Ma non era questo il vero punto forte con lui. Angelo era (e parlarne al passato mi fa davvero male) un uomo vero, diretto, coraggioso, pieno di passione. Mi aveva riservato un’accoglienza incredibile. L’ho incontrato per la prima volta una sera di tre settimane fa alle nove e mezza di sera. Abbiamo conversato per un’ora quasi ci conoscessimo da sempre. Ha voluto che mi fermassi un giorno in più per conoscere il suo comune. Mi ha portato nei piccoli borghi. Ho negli occhi quell’immagine meravigliosa di lui con in mano due aragoste. Era appena tornato da una mattina di pesca. Partiva alle cinque e alle nove era già al porto per andare a lavorare per il suo comune. Travolgente, profondo, stava lavorando a nuovi progetti per valorizzare ancora di più le frazioni di collina. Tra pochi giorni iniziava una bella iniziativa su Hemingway. Per le strade del paese, nel porto, sulle spiagge sono affissi pezzi del romano più famoso “Il vecchio e il mare”. Era convinto come tanti che la leggenda supera la realtà e quindi si divertiva all’idea che il protagonista del romanzo fosse stato ispirato dalla figura di “uvecchiu”, un pescatore molto popolare ad Acciaroli divenuto amico dello scrittore americano.
Angelo non potrà esserci con i suoi sorrisi, con le sue battute, ma ci sarà la sua energia, la sua carica, la sua speranza di costruire un mondo migliore. Ad Acciaroli un po’ c’era riuscito. Mi mancherà.
Il libro
Hanno seguito il viaggio
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Marco, quanto è successo è incredibile ! Ne abbiamo appena parlato alla festa di Varese News e ricordo il tuo apprezzamento sincero per una persona schietta, solare . Il tuo reportage in Vespa e poi la bella presentazione che nei hai fatto sabato alla Festa , insieme ai bellissimi ricordi che mi legano ad Acciaroli e al Cilento , me lo hanno subito reso amico ( nonostante la battuta “leghista”) . Ora vivo la sua scomparsa come una violenza fatta a tutti noi, oltre che alla sua famiglia e alla sua Acciaroli. Maledetta violenza !
Per chi ha conosciuto Angelo, le parole riportate in questo articolo lo descrivono benissimo…un vero pianto per il nostro Cilento
Il ricordo della tua persona sarà di aiuto e stimolo a fare bene per tutti coloro che ti conoscevano e condanna per coloro che hanno creduto di uccidere le tue idee con questo gesto infame.
Non lo conoscevo Angelo e non conoscevo la sua storia. L’ho sentito nominare da Te per la prima volta durante il reportage e sabato pomeriggio, sentire parlare di Lui con quel tono e quell’entusiasmo aveva ravvivato la speranza che un Italia migliore è possibile. Stamane leggendo il rullo di Sky tg24, mi è sembrato di leggere della perdita di un fratello o di una persona cara. C’è voluto così poco a farmi amare quell’uomo, e ci hanno messo ancora meno a portarcelo via. Unica consolazione è che tutto quello che fanno queste persone, rimane e si innesta nel tessuto sociale come un seme buono e sicuramente per uno ucciso ce ne saranno almeno dieci che si daranno da fare per continuare il Suo lavoro.
E’ proprio vero, pur non conoscendolo per niente, già l’articolo del giro e poi l’intervista lo ha reso amico. Oggi abbiamo la prova del perchè.
Era una persona onesta, sincera, attiva per il suo territorio e per le persone che ci abitano… e questo per la parte marcia della nostra società non è buono e si ammazza… Ma nonostante tutto, la parte sana è la stragrande maggioranza e saprà continuare la propria lotta per la legalità e la giustizia condannando questo gesto infame.
Il mio amico Angelo è stato ammazzato.
La camorra ha un’altra infamia di sangue da pagare.
Il lutto sventola sulla capitale delle bandiere blu. Pioppi, Acciaroli, Pollica hanno perso il loro Sindaco-pescatore.
Ciao Angelo, solo Hemingway avrebbe potuto raccontare il Tuo amore per la Tua gente, la Tua passione per la Tua terra.
Il mare del Cilento sia sempre spumeggiante per il tuo sorriso.
Raffaele
cosa posso dire .io sono di acciaroli e oggi tutti siamo il lutto
SONO SCONVOLTA! Quello che è successo è una cosa gravissimina e che fa paura. Non solo abbiamo perso un uomo di valore, capace e amato. Con oggi il Cilento ha perso anche la tranquillità del vivere in un terra sana. Ora il Ciento deve essere forte e gridare un forte NO all’illegalità e alla camorra. Se Angelo Vassallo è morto per salvaguardare il territorio all’illegalità e dalla malavita, noi cilentani dobbiamo onorare la sua morte difendeno il territorio senza cedere difronte a questa violenza.
Sono rimasto anch’io basito, sconvolto e soprattutto arrabbiato, una rabbia sorda e piena di odio, che reclama vendetta, verso quei criminali e assassini, legati alla camorra o comunque alla delinquenza organizzata di quelle terre infernali e maledette, dove gli onesti sono condannati o ad un silenzio complice o a battaglie che si concludono con il martirio. Ero stato colpito da quanto Marco Giovannelli aveva sabato scorso detto di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, nel cui impegno c’era ancora qualcosa di pulito, di sincero, di solidarietà o di amore per i suoi concittadini e per la sua terra. Vorrei continuare, ma le parole mi si strozzano in gola, soffocate dalla rabbia, dalla voglia di sfasciare qualcosa o quantomeno dal bisogno di piangere.
Io e mia moglie non conoscevamo il Sindaco Angelo Vassallo ma quando, negli anni 2005 – 2008, siamo andati in vacanza ad Acciaroli abbiamo visto i risultati dell’attività delle amministrazioni da lui guidate, a dir poco eccezionali per il territorio campano, in relazione alla vivibilità del paese, alla pulizia delle strade ( mentre in alcuni paesi vicini imperavano i cumuli di ” monnezza” ), del mare e delle spiagge ( nonostante i comportamenti non sempre esemplari dei turisti ).
Mentre esprimiamo la nostra partecipazione al dolore dei familiari, chiediamo al Ministro Maroni e al Governo di agire concretamente e non con le chiacchiere, per la sicurezza di tutti e in particolar modo di coloro che, sfidando il malaffare e la criminalità organizzata , lavorano per la legalità di questo sventurato Paese che è diventata l’Italia.
Antonio Cucciniello e Pina Cocuzza
ribellatevi ribellatevi RIBELLATEVI… IL CILENTO è in mano ai napoletani camorristi. Loro gestiscono i porti loro gestiscono i parcheggi… per nn parlare di alberghie ristoranti.
Ammazzare chi lavora per bene deve solo provocare ribellione per gli esseri onesti
DENUNCIATE E LASCIATE L’OMERTA’ ALLE SPALLE
….leggere di persone che vengono uccise per difendere la legalità, inorridiamo ancora di più quando sentiamo definire “eroi” dei mafiosi assassini!!!
Si salverà mai questo “strano” paese?
Non conoscevo questa persona e la sua storia ma come altre persone
che nel Sud si sono esposte in prima persona possiamo definirlo un’eroe.
Un eroe che purtroppo non ha fatto nulla di straordinario ma ha solamente
cercato di comportarsi da uomo giusto come noi tutti dovremmo fare ogni giorno.
Come dice giustamente Max bisogna denunciare sul nascere ogni forma di illegalita’.
Un saluto alla famiglia