La fin del mundo in vespa

vespa16 dicembre del 2005: dopo un avventuroso viaggio di oltre 4.500 chilometri una singolare spedizione raggiunge Ushuaia, la città più australe del mondo, all’estremo sud della Tierra del Fuego. Di ventiquattro Vespa partite da Buenos Aires solo ventidue riescono nell’impresa di attraversare la Pampa e la Patagonia lungo la Cuarenta, “spina dorsale” dell’Argentina, una secolare strada in terra battuta che si snoda ai piedi delle Ande e che, ancora oggi, rappresenta una vera e propria sfida per chi vi si avventura: la leggendaria Ruta 40. Una sfida a bordo di un fuoristrada, una follia in sella a delle Vespa. Una storia vera. La cronaca on the road della straordinaria esperienza vissuta dall’autore insieme a un gruppo di persone normali, improbabili “raider patagonici” che nella vita sono artigiani, meccanici, impiegati, padri di famiglia, studenti. Un viaggio ricco di imprevisti, a volte drammatici, narrati col trasporto di chi li ha vissuti in prima persona da cui trapela la determinazione di chi ha saputo arrivare fino in fondo. Il racconto è punteggiato da diversi aneddoti, anche umoristici, ed è arricchito da ricordi, approfondimenti storici e spunti di riflessione da cui traspare lo stato d’animo dell’autore e dei suoi compagni.

Hasta la fin del mundo… in Vespa!, Lorenzo Franchini, A.CAR

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2 risposte a La fin del mundo in vespa

  1. Buona strada Marco, e grazie di aver pensato di farmi comparire in questo tuo blog con la mia storia di vespista varesino… un po’ come dire dalle Prealpi… alle Ande! Leggere e condividere i chilometri di Bettinelli mi ha spinto a scrivere di quello che ad oggi è stato il mio “viaggio della vita” per condividere con altri quei chilometri.
    Così come è stato con Bettinelli e Serra mi piacerebbe poter leggere in un libro di questo tuo coast-to-cost, prima o poi. Un vero peccato se una penna come la tua dovesse lasciarsi sfuggire l’occasione.

    Lorenzo Franchini

    • Marco Giovannelli scrive:

      Grazie per il suggerimento. Scriverò per il mio giornale, per La prealpina, per L’Unità e mi auguro sia interessante da poter diventare anche un libro.

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