Se ne stanno lì, distesi, sempre con gli occhi piantati addosso. Ogni tanto si fanno un breve viaggietto, e ridendo e scherzando sono passati 38 anni esatti da quando i due bronzi sono stati ritrovati nel mare a Riace.
I due guerrieri sono l’immagine perfetta della Calabria: forti fuori e fragilissimi all’interno. Una delle tante contraddizioni di questa straordinaria terra.
I bronzi sono un grande valore per Reggio e per tutto il territorio circostante.
Il libro
Hanno seguito il viaggio
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I ‘Bronzi’ hanno goduto di una notorietà unica finendo poi, come spesso avviene nel Paese, nel ‘dimenticatoio’. Quello della valorizzazione del nostro patrimonio culturale è un problema vero. Una potenzialità enorme e non sfruttata. Solo un esempio, che faccio spesso e che trovo, ahimè, significativo: Largo Argentina, a Roma, è il luogo dove venne ucciso Giulio Cesare. Pochi (romani inclusi) ne sono a conoscenza. In quell’area, presso la Curia Pompeiana, stanziava, provvisoriamente in quel periodo, la sede del Senato. Ebbene in loco non c’è nulla che ricordi quell’ evento conosciuto in ogni angolo della terra (anche dai bambini della Papuasia). Nessuna indicazione, nessun cartello, niente di niente. Assurdo e significativo.